Da pochi mesi una 22enne di Recco (Genova), Federica Monti, ha scoperto di essere affetta dalla sindrome di Lyme. Una malattia che le provoca tachicardia e arresti cardiaci, problemi neurologici e stanchezza continua e che è stata causata dal morso di una zecca. "E' accaduto quando avevo 14 anni. Da allora mi è successo di tutto", spiega sui social la giovane, che ora ha bisogno di cure. Le sue uniche chance, però, come riporta Il Secolo XIX, sono in pochi Paesi, in Germania, Polonia e negli Usa, dove le terapie costano parecchio. Per questo, attraverso la piattaforma GoFundMe, Federica ha deciso di lanciare una raccolta fondi: "Come tanti, non posso assolutamente sostenere quel tipo di spesa. Vi chiedo un aiuto perché solo così posso sperare di sopravvivere".
Il racconto - Dal morso della zecca, racconta Federica, "ho girato tanti ospedali, finché ho trovato la risposta che, per quanto terribile, almeno mi dà la possibilità di combattere. Sono affetta da sindrome di Lyme cronica diagnosticata tardivamente e da poco tempo, dopo anni di calvario in cui purtroppo nessuno ha capito cosa avessi".
In Italia non trova soluzioni - "Lo stato di avanzamento della malattia è grave e in Italia non trovo nessuno che possa aiutarmi a risolvere tutti i problemi concatenati che questa malattia mi ha causato - spiega nella descrizione della raccolta fondi -. Ho febbre alta e persistente dal 2016, emicrania, vertigini, svenimenti. Inoltre, mi è stata diagnosticata la Pots, una delle conseguenze neurologiche e cardiologiche del Lyme non diagnosticato in tempo, che non mi permette più di camminare a causa di un incremento eccessivo del battito cardiaco in piedi e annesso svenimento se non si riprende la posizione supina".
Nell'ultimo anno la situazione si è aggravata ulteriormente. "Sono subentrate aritmie con battito superiore a 200 per le quali sono stata operata di urgenza al cuore il 25 febbraio 2021. A causa della diagnosi non ancora pervenuta della malattia di Lyme a febbraio, le aritmie sono nuovamente tornate, non curando la causa scatenante. Dovrei nuovamente sottopormi a un'ablazione ma le conseguenze di un ulteriore intervento cardiologico in questo stato, soprattutto febbrile, potrebbe portare a conseguenze irreversibili", dichiara la 22enne.
La raccolta fondi - "Io e la mia famiglia combattiamo, ma senza soluzioni e con risultati per nulla efficaci", aggiunge. Ed è proprio per trovare soluzioni che Federica, insieme ai genitori, ha lanciato la raccolta fondi. "Abbiamo le risorse di una famiglia normale - spiega il padre Giuseppe a Il Secolo XIX - e qui occorrono decine di migliaia di euro. Abbiamo avviato una campagna di raccolta fondi sul portale GoFundMe. Non abbiamo molto tempo davanti a noi, bisogna fare presto".
"Non sono abituato a chiedere aiuto, perché ho sempre cercato di cavarmela da solo con la mia famiglia - dice Giuseppe -, ma quella che abbiamo davanti è una montagna da scalare grande come l'Everest. Da soli io, mia moglie e mia figlia non ce la possiamo fare. Per questo ho messo da parte ogni senso di riservatezza e ho deciso di tentare la carta della solidarietà. Mia figlia si deve salvare", conclude l'uomo. Intanto, il Comune di Recco si è detto pronto a dare il suo aiuto.
Dopo aver letto l'articolo pubblicato su Tgcom24, Ultrasoundtech, azienda specializzata in dispositivi atossici contro gli insetti nel rispetto della salute dell’uomo e del pianeta grazie alla sua tecnologia green e made in Italy, ha deciso di sposare la causa di Federica impegnandosi a devolvere il 10% del ricavato della vendita dei prodotti anti-zecche nei mesi di agosto e settembre, raddoppiato dall’azienda stessa, alla raccolta fondi destinata alle cure della ragazza.