Si chiamava Eus�bio, difendeva l'Amazzonia dalla deforestazione e per gli indigeni Ka'apor era un leader. Il 26 aprile � stato ucciso a colpi di fucile nello stato brasiliano del Maranao, al confine con il Per�, da due uomini incappucciati a bordo di una moto. L'omicidio � stato denunciato all'Onu, ma non � la prima volta che gli Indios subiscono minacce e rappresaglie per la loro battaglia a difesa del territorio.
Dal 2013, stanchi di aspettare l'intervento del governo, gli indigeni hanno iniziato ad agire da soli monitorando in modo indipendente le foreste e respingendo le aziende coinvolte nel taglio illegale degli alberi. "L'industria del legname in Amazzonia � fuori controllo - denuncia Greenpeace - e le imprese che rubano il legno spacciano la refurtiva per prodotto legale e la rivendono sul mercato internazionale".
Dal 2012 l'Amazzonia ha perso 44mila ettari di foreste e i conflitti in queste terre dimenticate finiscono in omicidi che passano troppo spesso sotto silenzio.