Cagliari, rider preso a calci durante la festa per la vittoria dell'Italia contro la Spagna | Il sindaco lo invita al comune e si scusa
"Al momento mi sono spaventato. Ma ricordo soprattutto i gesti di solidarietà", racconta l'uomo
E' diventato virale in poche ore un video girato con uno smartphone a Cagliari durante la festa per l'approdo dell'Italia alla finale degli Europei di calcio dopo la partita con la Spagna. Nelle immagini amatoriali, si vede una folla di giovani accalcati in mezzo alla centralissima piazza Yenne che spintonano un rider a bordo di uno scooter sino a farlo cadere sull'asfalto. E mentre altri ragazzi cercano di placare gli animi, sull'uomo piovono schiaffi, calci e colpi di asta di una bandiera Tricolore. Il sindaco Paolo Truzzu ha annunciato di aver convocato il rider in Comune venerdì per chiedergli scusa.
Il video - Come si vede nel video, dopo gli spintoni, qualcuno aiuta il rider a risollevare lo scooter, tenendo a freno altri giovanissimi e così l'uomo può riprendere la sua corsa e il suo lavoro. Migliaia i commenti tra chi grida "vergogna" e chi sollecita maggiori controlli e invece chi chiede "giustizia" per il rider auspicando che i giovani vengano riconosciuti nel video e sanzionati.
Venerdì sarà ricevuto dal sindaco - "Che divertimento c'è nell'aggredire una persona che lavora mentre gli altri "festeggiano"? Che divertimento c'è nel saltare sul tetto di un autobus e danneggiarlo? Sono scene che non possiamo giustificare in alcun modo. Perché solo dei vigliacchi e degli incivili senza alcuna educazione e rispetto per gli altri possono comportarsi così", scrive Truzzu sulla sua pagina Facebook.
"E non c'entra nulla l'euforia per la vittoria della nazionale. Tutto questo mi fa rabbia. Davvero siamo diventati questi? Privi di qualsiasi rispetto ed empatia nei confronti del prossimo. Di chi sta svolgendo un servizio pubblico o di chi invece si sta facendo il mazzo per portare il pane a casa. Ma state sicuri che non la passeranno liscia, e sono certo che grazie al lavoro congiunto della polizia di stato e della municipale potremo risalire ai responsabili e magari farli impegnare per un po' di tempo in lavori socialmente utili al servizio della comunità. Intanto - conclude Truzzu - venerdì mattina incontrerò il rider in Comune per chiedergli scusa a nome della città".
Il racconto del rider - "Mi ha detto - racconta Alessandro Ghiani, 51 enne, rider da tre anni perché, "altro lavoro non ce n'è" - che avrebbe piacere di fare due chiacchiere con me". Una brutta esperienza. "Ma per me è tutto superato - racconta - certo al momento mi sono spaventato. Ma ricordo soprattutto i gesti di solidarietà: soprattutto un ragazzo e una ragazza che mi sono stati vicino e addirittura, pensando che mi avessero rubato le pizze, volevano ripagarmele".
"Avevo la strada libera - racconta - ma improvvisamente sono stato inseguito da un gruppetto. Dico la verità: non mi hanno dato colpi alla faccia, ma molti battevano le mani sul casco. E anche quello fa male. Sono caduto perché qualcuno poi ha dato un calcio alla ruota. Ero disorientato, un po' spaventato, ma non paralizzato dalla paura. Sono sicuro che volessero prendermi le pizze, forse una bravata, forse avevano fame. In realtà, io stavo trasportando delle birre che avevo nello zainetto, non avevo pizze".
"Non capisco che cosa sia potuto succedere - dice - passo tante volte in piazza Yenne anche in mezzo a tanta gente. Ma è chiaro che c'era un'atmosfera diversa: forse qualcuno aveva bevuto troppo. La finale di domenica? No, non passerò in piazza Yenne". "Voglio ringraziare chi mi ha prestato soccorso - conclude - quando li ho rassicurati dicendogli che stavo bene e che le birre erano in salvo mi hanno detto: vai e stai zitto, altrimenti, visto che non hanno trovato le pizze, ti rubano le birre. E ho continuato il mio lavoro".
Il Codacons di voler presentare un esposto alla magistratura locale - Il caso del rider rischia di finire al vaglio della Procura della Repubblica. Il Codacons annuncia, infatti, in una nota di voler presentare un esposto alla magistratura locale, chiedendo di aprire una inchiesta nei confronti degli aggressori per i reati di percosse e violenza privata. "Le immagini che circolano in queste ore sul web mostrano una scena disgustosa, dove un lavoratore diventa oggetto di una violenza senza senso da parte del branco - afferma il presidente Carlo Rienzi -. Immagini che evidenziano in modo evidente veri e propri reati e gli autori degli illeciti, i quali dovranno ora rispondere dinanzi la legge dell'aggressione messa in atto".
"Chiediamo infatti alla Procura di Cagliari di sequestrare i filmati pubblicati in queste ore sul web ed identificare gli aggressori procedendo nei loro confronti per i possibili reati di percosse e violenza privata - prosegue Rienzi -. Alla magistratura chiediamo anche di valutare possibili fattispecie sul fronte sanitario, considerato che tutti i partecipanti all'assembramento non indossavano le mascherine e non rispettavano le più basilari norme anti-Covid".
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