G20, Gentiloni: "Con Minimum Tax i colossi del digitale pagheranno le tasse dove hanno i clienti”
Ai microfoni del Tg5, Il Commissario agli Affari economici Ue parla dell’accordo raggiunto a Venezia che cambierà il regime di tassazione per le grandi multinazionali
Ai microfoni del Tg5, Il Commissario agli Affari economici Ue Paolo Gentiloni parla dell’accordo al G20 di Venezia che cambierà il regime di tassazione per le grandi multinazionali: “Deve finire questa corsa ai paradiso fiscali". E sull’Italia: “Cifre di crescita straordinarie. Settimana prossima il via libera al Pnrr. Sarà una sfida non solo per il governo ma per l’intera classe dirigente”.
Commissario Gentiloni, perché è così importante l’accordo sulla Minimum Tax al G20?
"Perché deve finire questa corsa al paradiso fiscale o a cercare il paese dove si pagano meno tasse. Una corsa che ha consentito ai grandi colossi multinazionali di accumulare dei profitti incredibili che questo accordo finalmente conclude".
Tra queste multinazionali ci sono soprattutto i colossi digitali statunitensi.
"Sì, è la vecchia idea di tasse nel luogo in cui tu hai la tua fabbrica, la tua industria. Adesso si fanno profitti in tutto il mondo da parte di questi colossi del digitale ed è giusto che una parte dei profitti che loro fanno non vadano nel posto dove pagano meno tasse ma vada in Francia, in Italia, in Germania, in ciascuno dei paesi in cui hanno i loro clienti".
Quindi qual è il suo messaggio a queste aziende che si sono lungamente opposte a questo tipo di tassazione?
"E’ che serve una tassazione adeguata al mondo di oggi. Tu hai un grande fatturato per esempio nell’Unione Europea e non puoi decidere di pagare le tasse solo in un paese perché sono molto basse oppure al di fuori dell’Unione Europea".
Il G20 si tiene in Italia, per l’Italia sta iniziando un periodo particolare, lo confermano anche le recenti previsioni della Commissione Europea.
"Sì, sono cifre di crescita straordinarie. L’importante è che non siano solo l’effetto di un rimbalzo economico. Abbiamo bisogno che assieme a questi numeri positivi della crescita, corrispondano dei cambiamenti rendano la crescita duratura e sostenibili".
L’Italia sta compiendo davvero quel cambio di passo tanto auspicato da Bruxelles?
"Le condizioni ci sono tutte. Il piano dovrebbe essere approvato con i primi 12 la prossima settimana. Certo, gli impegni di riforma e di investimento sono molto importanti. Una sfida non solo per il governo ma per l’intera classe dirigente italiana".
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