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Essere gay in Ungheria, la testimonianza: “Rischiano di aumentare i pestaggi e omofobia"

“Zona Bianca” a Budapest per vedere come vivono gli omosessuali nel Paese di Orban dopo la legge anti Lgbt

"Prima erano i migranti, adesso è il mondo omosessuale". A parlare è una giovane ungherese che a "Zona Banca" spiega com'è la situazione nel suo Paese dopo la legge sull'omosessualità voluta da Orban. "Io non ho problemi perché sono supportata dalla mia famiglia, sono gli altri che non so cosa faranno", dichiara un'altra ragazza omosessuale intervistata dal programma di Rete 4 a Budapest.

Secondo un'avvocata la legge anti Lgbt rischierebbe di aumentare, ancora di più, i pestaggi e i casi di omofobia. Un concetto ribadito da un'attivista che dichiara: "Questa legge non fa altro che aumentare la discriminazione e la violenza nei confronti del nostro mondo". 

Dall'altro lato, infine, c'è Elod Novak, vicepresidente del movimento che ha votato insieme a Orban la legge. "Ci sono persone che sono nate ammalate di omosessualità e altre invece che sono state infettate dalla propaganda. È chiaro e ci sono studi evidenti - conclude - che gli omosessuali si moltiplicano attraverso la propaganda". 

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