E' ancora più grave l'emergenza cenere a Catania dopo l'ultimo parossismo dell'Etna. La polvere nera del vulcano ha letteralmente sommerso la città creando difficoltà per la circolazione, sia a piedi che in auto. Per questo il comune ha imposto il limite di velocità a 30 Km/orari per cicli e motocicli in tutte le strade del territorio comunale, ma è una misura che non basta. Servono rinforzi per ripulire i bordi delle carreggiate, le strisce pedonali, i marciapiedi: "Facciamoci aiutare da chi percepisce il reddito di cittadinanza", propongono i municipi.
"I lapilli e la cenere vulcanica hanno praticamente ricoperto quasi tutto - questo l'appello che arriva da un consigliere del secondo municipio - servono forze e uomini da mettere in campo che il comune non possiede. Utilizziamo i percettori del reddito di cittadinanza come forza a sostegno dell’opera di pulizia della città. Nell’immediato si potrebbe eliminare la gravissima criticità che persiste nei passaggi pedonali di tutti i quartieri etnei".
La nuova attività del vulcano attivo più alto d'Europa è stata accompagnata dall'emissione di un'intensa nube eruttiva, alta almeno 5 chilometri, secondo stime dell'Ingv-Oe, portando numerosi disagi ai cittadini ormai esasperati. Prima l'aeroporto, chiuso e poi riaperto dopo i lavori di pulizia, poi la viabilità, tuttora in difficoltà.
A terra, sulle piazze, ovunque, è presente un fitto strato di materiale piroclastico che compromette la circolazione, con problemi di aderenza a causa del terreno sdrucciolevole e per questo il dipartimento regionale della protezione civile ha segnalato "la pericolosità di percorrere le strade cittadine di Catania, sia a piedi sia con mezzi motorizzati".
Compromessa anche la qualità dell'aria, quasi irrespirabile. Il Comune ha infatti consigliato "di utilizzare la mascherina anche all'aperto, per proteggere le vie respiratorie, e che anziani e persone con disabilità motorie restino a casa".