Sono trascorse poche settimane dall’accordo tra Konami e l’attaccante del Barcellona Antoine Griezmann, diventato testimonial del gioco di carte ispirato alla serie anime Yu-Gi-Oh!. Altrettanto in fretta per il giocatore, l’azienda nipponica ha deciso di revocare il suo contratto a causa di alcuni commenti razzisti apparsi in un video circolato sui social, che coinvolgono l'attaccante e il compagno di squadra Ousmane Dembele.
La polemica è scoppiata dopo che lo stesso Dembele si era scusato per aver fatto commenti razzisti in un video che circolava sui social media all'inizio di questa settimana. L’attaccante 24enne ha porto le sue scuse sincere a seguito di una clip di 42 secondi girata su Snapchat nel 2019.
Il video, registrato durante il tour pre-stagionale del Barça in Giappone due anni fa, mostra infatti Dembele intento a parlare animatamente con Griezmann mentre aspetta i tecnici locali che avrebbero dovuto effettuare il collegamento di una console alla tv nella loro stanza d'albergo. Dembele si riferisce ai due lavoratori appellandoli "brutte facce", ironizzando sulla lingua giapponese prima di esclamare: "vi siete evoluti nel vostro paese o no?".
I commenti dei due giocatori hanno così portato Konami alla drastica decisione di annullare l’impegno contratto con Griezmann. "In precedenza avevamo annunciato Antoine Griezmann come nostro ambasciatore dei contenuti di Yu-Gi-Oh!. Tuttavia alla luce dei recenti eventi abbiamo deciso di annullare il suo contratto", ha dichiarato l'azienda. "Konami Digital Entertainment crede che, come insito nella stessa filosofia dello sport, la discriminazione di qualsiasi tipo sia inaccettabile".
Anche Hiroshi Mikitani, amministratore delegato della società di elettronica giapponese Rakuten, principale sponsor della maglia del Barcellona, ha affermato di volere spiegazioni convincenti da parte del club sulla vicenda. "Come sponsor del club e ospite del tour, mi dispiace molto per i commenti discriminatori dei giocatori del Barça", ha affermato in un tweet.
Griezmann, che aveva scatenato un vortice di polemiche già tre anni fa per essere apparso con la faccia tinta di nero e travestito come un membro degli Harlem Globetrotters, famosa squadra di basket americana, ha dichiarato di essersi sempre opposto a tutte le forme di discriminazione e si è anche scusato per aver offeso i suoi amici giapponesi.