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Raffaella Carrà, il corteo funebre nella sua Roma | Baudo: "Una grande artista che tutto il mondo ci ha invidiato"

Arbore: "L'ho vista ragazzina, si capiva che sarebbe diventata una diva". Luxuria: "Simbolo di libertà in una società sessuofoba". Il feretro ha toccato tutti i luoghi chiave della sua carriera, per arrivare alla camera ardente in Campidoglio

Tra lacrime e gli applausi di tanti fan si è svolto il corteo funebre con il feretro di Raffaella Carrà, partito dalla sua abitazione in via Nemea 21 a Roma. Rose gialle sulla bara della star, scomparsa il 5 luglio a 78 anni. Alla partenza, sotto casa, c'erano Michele Cocuzza e Barbara Boncompagni. Il corteo, diretto in Campidoglio dove è allestita la camera ardente, ha fatto alcune tappe per il pubblico saluto all'artista.

Baudo e Arbore insieme alla camera ardente - Tanti gli amici che hanno reso omaggio alla Carrà alla camera ardente in Campidoglio. Dove sono arrivati insieme Pippo Baudo e Renzo Arbore che, commossi, si sono fermati con Sergio Japino. "Nessuno di noi pensava che Raffaella fosse ammalata - ha detto Baudo ai giornalisti -, ha dato un'enorme prova di forza e coraggio anche in questo. Abbiamo avuto una grande artista che ci ha invidiato tutto il mondo". E Arbore: "Ho ritrovato su YouTube il filmato del debutto di Raffaella in un mio programma nel 1969. Era  una ragazzina, senza trucco, e già dimostrava tutta la sua umanità, modestia e capacità di parlare con i giovani. Già allora si poteva intuire che sarebbe diventata una diva". 

Raffaella Carrà, folla e applausi per il corteo funebre per le vie di Roma

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Tra lacrime e gli applausi di tanti fan si è svolto il corteo funebre con il feretro di Raffaella Carrà

Maria De Filippi in Campidoglio a salutare Raffaella - E' arrivata anche Maria De Filippi a salutare la Carrà. Pantaloni neri, camicia bianca e mascherina rossa, la conduttrice è andata nella sala della Protomoteca da un ingresso laterale. Si è fermata con Japino in raccoglimento per qualche minuto e si è intrattenuta poi con gli altri familiari. 

Vladimir Luxuria: "Simbolo di libertà in una società sessuofoba" - Non ha trattenuto le lacrime quando è arrivata alla camera ardente Vladimir Luxuria, che ha detto: "Lei era un simbolo di libertà in una società sessuofoba. La sua è stata una rivoluzione con il sorriso. E' stata spesso vicino a noi e alle famiglie arcobaleno. E' stata la colonna sonora di tutti i nostri pride, si è sempre battuta contro le discriminazioni. Portare avanti il ddl Zan in suo nome? Non me la sento di tirarla per la giacchetta in una discussione su cui non si era espressa. Lei però è stata sempre contro la violenza e per il rispetto". 

Il corteo del carro funebre - Prima dell'arrivo alla camera ardente, il carro funebre ha fatto diverse tappe per le vie della Capitale. Tra gli applausi ininterrotti della gente si è fermato all'Auditorium Rai del Foro Italico. A bordo, accanto all'autista, c'era Sergio Japino, che ha salutato commosso la folla. Il corteo è poi giunto in via Teulada 66, a Roma, storica sede Rai. Tutti i dipendenti Rai sono usciti dal centro di produzione e hanno applaudito commossi, anche dai balconi, mentre fuori sulla strada si è radunata una grande folla di fan.

Per la terza tappa dell'ultimo viaggio attraverso i luoghi simbolo della carriera dell'iconica protagonista della tv, il corteo ha poi raggiunto il Teatro delle Vittorie di Roma, dove l'artista è stata protagonista di storiche trasmissioni come "Canzonissima" e "Milleluci". Davanti all'edificio, come nelle precedenti tappe, c'era una gigantografia con la scritta "Grazie, Raffaella". Anche qui il carro funebre è stato accolto da lunghissimi applausi e molti volti commossi. Lungo le strade percorse dal corteo, in molti punti si sono radunati gruppi di persone e tutti hanno applaudito al passaggio del feretro.

Il corteo funebre, dopo il passaggio davanti alla sede rai di Viale Mazzini, è infine giunto al Campidoglio, dove chi vorrà potrà salutare l'artista fino all'8 luglio, nella camera ardente, prima dei funerali, in programma nella chiesa di Santa Maria in Ara Coeli il 9. Ad accogliere il feretro c'era anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi.

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