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E' guerra sui lucchetti dell'amore

Roma, destra e sinistra in lotta

Ponte Milvio a Roma è diventato un luogo di culto per le coppie di tutto il mondo che, come pegno del loro amore, scrivono i loro nomi su un lucchetto che poi agganciano a un lampione. Ma, col tempo i lucchetti dell'amore, quasi 5mila, hanno invaso anche il ponte, e l'Ulivo vuole toglierli perché indecorosi. Ma la destra si oppone accusando la sinistra di essere contro gli innamorati. Il sindaco Veltroni cerca una soluzione.

In Comune a Roma è guerra: il gruppo L'Ulivo per Veltroni ha chiesto di rimuovere urgentemente la ferraglia che deturpa lo storico ponte che fu teatro della battaglia tra Massenzio e Costantino. Ma Forza Italia e An scendono in campo in nome degli innamorati: "I lucchetti non si toccano". "Piuttosto - propone l'assessore Clarke (An) - si installi un palo dell'amore a cui tenere appesi tutti i lucchetti, ma senza levarli dal ponte".

L'usanza è iniziata su ispirazione dei libri di Federico Moccia "Tre metri sopra il cielo" e "Ho voglia di te". Le coppie scrivono il proprio nome sul lucchetto, lo agganciano al ponte (preferibilmente al terzo lampione) e poi gettano la chiave nel Tevere. Dei lucchetti parlano diversi blog e a loro è dedicato il premio letterario "Il Lucchetto d'oro" che culmina il giorno di San Valentino con una cerimonia su Ponte Milvio.

In poco tempo la cosa è piaciuta a tal punto che il monumento è stato invaso dai lucchetti. Così la sinistra si è mossa per un'azione più incisiva. E ha cercato di seguire l'esempio di Firenze dove la "moda" era iniziata anni fa a Ponte Vecchio. E dove, a gennaio, l'usanza è stata stroncata dal sindaco Leonardo Domenici che, dopo le multe da 50 euro inefficaci, ha deciso di rimuovere tutti i lucchetti.

Intanto, nella capitale è intervenuto il sindaco. Per Veltroni, se non ci sono problemi alla stabilità dei lampioni e del ponte, questi souvenir possono restare. 

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