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Raffaella Carrà, i due grandi amori: Gianni Boncompagni e Sergio Japino

Colleghi, fidanzati e infine amici: è anche grazie al sodalizio professionale suggellato con entrambi che la showgirl ha fatto la storia della tv

IPA

Raffaella Carrà la regina della tv italiana, proclamata dal The Guardian icona sexy che ha rivoluzionato l'intrattenimento italiano, ha avuto due grandi amori fondamentali nella vita privata come in quella professionale: Gianni Boncompagni e Sergio Japino. La grande showgirl ha infatti fatto la storia del piccolo schermo anche grazie al sodalizio professionale nato con il regista e il coreografo. 

L'amore con Gianni Boncompagni Il primo incontro con Gianni Boncompagni avvenne nel 1968, in piazza di Spagna a Roma. Lo raccontò la stessa Raffaella Carrà al Corriere della Sera nel 2012. Boncompagni voleva intervistare la regina della tv, colei che in maniera irriverente mostrò al mondo l'ombelico, facendo scalpore e lanciando una nuova moda. Il regista voleva stupirla e ci riuscì proponendole di fare l'intervista alle sei del mattino ("metteremo un divano a metà della scalinata di Trinità dei Monti", fu l'idea dell'autore televisivo). Da lì il primo incontro, la storia iniziò dopo un anno e ne durò 11. Anche se la madre della Carrà non avrebbe voluto perché lui era separato con tre bimbe mentre la donna avrebbe preferito un medico o un architetto per la figlia. "Dal 1973-74 la mia vita fu un continuo viaggio - aveva spiegato la showgirl al Corriere - il Sudamerica, poi il trasferimento in Spagna. Trasferte di tre-quattro mesi. Un ritorno a Roma di due-tre mesi. Poi altre partenze. Un rapporto, in queste condizioni, fatalmente cambia". Un amore che si trasformò lentamente, la passione diventò affetto, e che diede vita a un importante sodalizio professionale.

La storia con Sergio Japino Nel 1980 finì la storia con Boncompagni e un anno dopo Raffaella conobbe sul set del programma "Millemilioni" Sergio Japino. "Facevo con lei un romantico passo a due per insegnarlo a un altro. Accadde lì: ci siamo guardati negli occhi ed è scattata la scintilla", raccontò il coreografo a Tv Sorrisi e Canzoni. Un colpo di fulmine prima, una relazione decennale poi, che come per Boncompagni, non terminerà nel 1997 con la fine della loro storia d'amore, ma proseguirà nella professione, grazie all'affetto e alla stima. "Siamo profondamente legati", raccontava Raffaella dopo la rottura.

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