Si è consegnato alle autorità italiane Patrick Kassen, il 52enne tedesco che era alla guida del motoscafo che, il 19 giugno, ha travolto sul lago di Garda la barca con a bordo Umberto Garzarella e Greta Nedrotti, entrambi morti nell'impatto. Kassen, indagato con l'amico per omicidio colposo e omissione di soccorso, si è consegnato spontaneamente al valico di confine del Brennero senza aspettare la convalida dell'arresto da parte del Tribunale di Monaco.
Naufragio colposo La procura valuta anche il reato di naufragio colposo. Lo spiega il procuratore capo Francesco Prete che aggiunge: "Quel che conta è che la gravità del fatto sia acutizzata perché i due investitori non si sono fermati, si sono allontanati e non hanno prestato i soccorsi. Hanno dichiarato di non essersi accorti di aver impattato un natante. Questa circostanza, se fosse, vera, andrà valutata attentamente quando si tratterà di ricostruire lo stato di alterazione psichica in quel momento e la velocità alla quale viaggiavano. A distanza di ore il tedesco è risultato positivo all'esame del sangue per rilevare tracce di alcol".
Conclamata ubriachezza Kassen era ubriaco la notte dell'incidente. "E' stato documentato il conclamato stato di ubriachezza, infatti sono state raccolte plurime e convergenti testimonianze, riscontrate da documentazione video e certificazioni sanitarie che non lasciano spazio a dubbi" , fanno sapere gli inquirenti. La velocità del mezzo, ricostruita tramite una simulazione notturna della Guardia costiera, risulterebbe di circa 20 nodi, ben quattro volte superiore rispetto al limite.
In attesa che la vicenda processuale faccia il suo corso, le famiglie delle vittime non si danno pace. "Tutto quello che stiamo vivendo in questi giorni ci sembra un film, un sogno, un brutto sogno al quale non riusciamo a credere, a dare una ragione", fanno sapere attraverso un comunicato i genitori di Greta Nedrotti. "Greta era, è perfetta. Sia fuori che dentro. Non potevi non amarla. Lei riusciva a trovare il lato positivo di ogni persona ed a stabilire un contatto con tutti. La nostra vita non sarà più la stessa".
"Hanno ucciso mio figlio e si sono scusati per lettera" Il padre di Umberto Garzarella non riesce a dimenticare quei drammatici momenti in cui ha scoperto che il suo Umberto era morto. Ma c'è un aspetto che lo tormenta. "Non nutro odio nei confronti dei due tedeschi, lo voglio dire chiaramente, ma una cosa non mi va giù", racconta a Il Messaggero. "La barchetta di Umberto è stata trovata a cento metri al largo del loro albergo, hanno visto tutto, non dovevano partire. Dovevano restare qui, andare in chiesa ad accendere due candele e poi venire da me, guardarmi negli occhi e chiedermi scusa. Non farci arrivare una lettera dalla Germania, tramite il loro avvocato, in cui non si firmano nemmeno con nome e cognome ma con le iniziali".
"Ho visto il video che li riprende quando attraccano al rimessaggio e uno dei due cade in acqua. Il loro motoscafo era danneggiato al punto che stava affondando. Io mi dico: se anche pensi di aver urtato un tronco o uno scoglio fermati comunque, chiama la guardia costiera".
Il tedesco si è costituito - "Il mio assistito ha deciso di consegnarsi spontaneamente alle autorità italiane senza aspettare la decisione del tribunale di Monaco". Lo ha detto l'avvocato Guido Sola, legale di Patrick Kassen, il tedesco di 52 anni in carcere a Brescia per omicidio colposo e omissione di soccorso per le morti di Umberto Garzarella e Greta Nedrotti. "Ho avvertito i carabinieri della volontà del mio assistito e ci siamo incontrati al Brennero da dove poi i militari ci hanno scortato fino a Brescia" ha spiegato l'avvocato Sola. "Fin dal primo momento ha ribadito che non era scappato in Germania e che vuole difendersi nel processo con il suo legale e con i consulenti tecnici", ha aggiunto Sola.