Vaticano, fondi Segreteria di Stato: 10 a giudizio, anche Becciu | Il cardinale: "Innocente e vittima di macchinazioni"
Sala stampa vaticana: "Consistenti perdite per le finanze della Santa Sede". La Segreteria di Stato si costituirà parte civile
Andranno a processo gli imputati nell'ambito della vicenda legata agli investimenti finanziari della Segreteria di Stato in Vaticano a Londra. Si tratta di 10 persone, tra cui c'è anche il cardinale Angelo Becciu, e di quattro società. Per loro il Presidente del Tribunale Vaticano ha infatti disposto con decreto la citazione a giudizio dopo la richiesta presentata nei giorni scorsi. Il porporato rigetta le accuse: "Sono vittima di una macchinazione, dimostrerò al mondo la mia innocenza".
Domanda di citazione - La domanda per la citazione a giudizio riguarda personale ecclesiastico e laico della Segreteria di Stato e figure apicali dell'allora Autorità di informazione finanziaria, nonché personaggi esterni, attivi nel mondo della finanza internazionale.
Sala stampa Santa Sede: "Forti perdite per le finanze vaticane" - Le attività istruttorie che hanno portato al rinvio a giudizio, svolte anche con commissioni rogatoriali in numerosi altri Paesi stranieri (Emirati Arabi Uniti, Gran Bretagna, Jersey, Lussemburgo, Slovenia, Svizzera), "hanno consentito di portare alla luce una vasta rete di relazioni con operatori dei mercati finanziari che hanno generato consistenti perdite per le finanze vaticane, avendo attinto anche alle risorse, destinate alle opere di carità personale del Santo Padre", dice un comunicato della Santa Sede.
La richiesta dei rinvii a giudizio - A chiedere i rinvii a giudizio, tramite emissione del decreto di citazione, sono stati il promotore di giustizia Gian Piero Milano, l'aggiunto Alessandro Diddi e l'applicato Gianluca Perone.
Le persone coinvolte e i reati - Il processo, che si aprirà il 27 luglio, riguarderà quindi: René Brulhart, al quale l'accusa contesta il reato di abuso d'ufficio; monsignor Mauro Carlino, per i reati di estorsione e abuso d'ufficio; Enrico Crasso, per peculato, corruzione, estorsione, riciclaggio e autoriciclaggio, truffa, abuso d'ufficio, falso materiale di atto pubblico commesso dal privato e falso in scrittura privata; Tommaso Di Ruzza, per peculato, abuso d'ufficio e violazione del segreto d'ufficio; Cecilia Maronga, per peculato; Raffaele Mincione, per peculato, truffa, abuso d'ufficio, appropriazione indebita e autoriciclaggio; Nicola Squillace, per truffa, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio; Fabrizio Tirabassi, per corruzione, estorsione, peculato, truffa e abuso d'ufficio; Gianluigi Torzi, per estorsione, peculato, truffa, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio.
Le società - Ci sono poi le società coinvolte: HP Finance LLC, riferibile a Enrico Crasso, alla quale l'accusa contesta il reato di truffa; Logsic Humanitarne Dejavnosti, D.O.O., riferibile a Cecilia Marogna, per il reato di peculato; Prestige Family Office SA, riferibile a Enrico Crasso, per truffa; Sogenel, Capital Investment, riferibile a Enrico Crasso, per truffa. Alcuni dei reati vengono contestati anche "in concorso".
Il caso di Becciu - Elementi sono emersi anche a carico del cardinale Giovanni Angelo Becciu, nei confronti del quale si procede, come normativamente previsto, per i reati di peculato e abuso d'ufficio anche in concorso, nonché di subornazione. Il prelato ha diffuso una nota in cui, oltre a dichiararsi innocente, ha ribadito che "negli ultimi mesi si è detto di tutto sulla mia persona, esponendomi a una gogna mediatica senza precedenti, che io ho accettato in silenzio per il rispetto e la tutela della Chiesa alla quale ho dedicato tutta la mia vita".
"Le indagini, avviate nel luglio 2019 su denuncia dell'Istituto per le Opere di religione e dell'Ufficio del Revisore generale, hanno visto piena sinergia tra l'Ufficio del Promotore e la sezione di Polizia giudiziaria del Corpo della gendarmeria - dice un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede -. Le attività istruttorie sono state compiute altresì in stretta e proficua collaborazione con la Procura di Roma e il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Roma. Apprezzabile anche la cooperazione con le Procure di Milano, Bari, Trento, Cagliari e Sassari e le rispettive sezioni di polizia giudiziaria".
Segreteria di Stato si costituirà parte civile - La segreteria di Stato vaticana si costituirà parte civile all'interno del processo relativo alla gestione dei fondi e sulle relative ipotesi di reato. Sarà assistita in aula dall'ex ministro della Giustizia Paola Severino. L'organo della Santa Sede è stata individuata nell'inchiesta come "parte offesa" insieme all'Istituto per le opere religiose (IOR).
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