"Questa è depressa... L'ho fatto. Me l'ha detto lui. Lei mi urtava i nervi". Il 16enne reo confesso dell'omicidio di Chiara Gualzetti aveva mandato alcuni messaggi a un'amica, pochi minuti dopo il delitto. "L'ho presa a calci in testa, mi sa che mi sono rotto un piede. Ho fatto delle foto", diceva ancora negli audio inviati mentre era ancora nel parco dell'Abbazia di Monteveglio, domenica mattina.
La ragazza che ha ricevuto quei testi, scrive la "Repubblica", inizialmente resta sconcertata, non capisce di cosa stia parlando. Solo dopo la scomparsa di Chiara avrebbe raccontato di quegli audio ai genitori, per poi andare dai carabinieri.
Quei vocali sono stati mandati poco dopo le 10 di domenica mattina e si vanno ad aggiungere agli altri messaggi, di cui già gli inquirenti hanno dato notizia, quelli in cui il ragazzo scrive: "Domenica farò fuori una ragazza, già stavo per perdere il controllo, allora ho dovuto fare un patto con lui (il demonio ndr) e almeno ho un po' colmato la sua sete".