Via al Green Pass Ue Covid: con l'inizio di luglio basta avere con sé il pass in formato cartaceo o digitale per varcare i confini nazionali e non essere più soggetti a restrizioni. Il pass consiste in un QR code da tenere nello smartphone o in tasca, con tre alternative per dimostrare di poter viaggiare: aver completato il ciclo di vaccinazione, essere risultati negativi a un tampone, oppure essere guariti dal Covid e avere sviluppato gli anticorpi.
Rispetto all'idea iniziale di usarlo soltanto per i viaggi, ora Bruxelles incita gli Stati membri ad accordarsi per adoperare il documento per garantire in sicurezza l'ingresso a concerti, festival, teatri e ristoranti.
Von der Leyen: "Già generati oltre 200 mln Green Pass" La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha spiegato che "la stragrande maggioranza degli Stati membri dell'Ue è già collegata al sistema" del Green Pass ed "è pronta a rilasciare e verificare i certificati. Sono già stati generati più di 200 milioni di certificati". "A marzo, abbiamo promesso di avere un sistema a livello dell'Unione europea per facilitare i viaggi gratuiti e sicuri all'interno dell'Unione entro le vacanze estive. Ora possiamo confermare che il sistema di certificazione digitale Covid dell'Ue è attivo e funzionante - ha aggiunto -. Stiamo aiutando gli europei a recuperare la libertà che apprezzano tanto".
La validità del green pass e i punti ancora opachi Sulla carta insomma tutto bene, ma non mancano i punti ancora opachi. A partire dalla validità dello stesso green pass. La prova di vaccinazione nella maggior parte dei Paesi vale da quattordici giorni dopo aver ricevuto la seconda dose (o la dose unica, per i monodose), ma per esempio in Austria viene riconosciuta soltanto dopo 22 giorni. Stesso discorso per i risultati negativi dei tamponi, accettati a seconda dei Paesi tra le 72 e le 48 ore precedenti al viaggio.
Le eccezioni E anche la possibilità di incorrere in eccezioni e misure unilaterali come quarantene e divieti per l'ingresso e l'uscita sui diversi territori nazionali resta presente. Perché le raccomandazioni stabilite a livello Ue non sono vincolanti. Basti pensare all'ultima interdizione di viaggio in ordine cronologico imposta nei giorni scorsi dalla Germania per chi proviene dal Portogallo, che ha costretto Bruxelles a richiamare nuovamente tutti i Ventisette all'ordine.
A tutto questo si aggiunge poi lo spettro della variante Delta, che potrebbe velocemente cambiare il quadro epidemiologico e le regole nel Continente, riproponendo divisioni e sfiduciando i cittadini. Ai quali non resta per ora che farsi forti del green pass continuando in ogni caso a districarsi tra le mappe settimanali del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie sui livelli di contagio nelle varie regioni e la piattaforma Re-Open EU, che contiene tutte le informazioni aggiornate sulle varie misure nazionali.