Bill Cosby torna libero dopo l'annullamento della condanna per violenza sessuale. L'attore, che era conosciuto come il "papà d'America", era stato condannato a una pena fra 3 e 10 anni di prigione statale, per aver drogato e aggredito sessualmente una donna nel 2004. Ma la Corte Suprema della Pennsylvania ha capovolto la sentenza e il protagonista de "I Robinson" è stato scarcerato dopo due anni di prigione.
Il ribaltamento della sentenza è un pesante schiaffo al movimento del #MeToo di cui il caso Cosby è stato il primo procedimento legale di alto profilo.
I giudici: "Negato un giusto processo" Secondo i sette membri della Corte Suprema della Pennsylvania all'83enne Cosby è stato negato un giusto processo. I giudici, nella loro opinione contenuta in 79 pagine, scrivono che un accordo a non procedere era stato siglato con un precedente procuratore e che, quindi, Cosby non sarebbe dovuto essere accusato e condannato.
"Va rilasciato, no altri processi" Alla luce di questa violazione dei suoi diritti, l'attore "va rilasciato e ogni futuro procedimento riguardante queste particolari accuse va vietato", scrive il giudice David Wecht, mettendo in evidenza come questo è "l'unico rimedio che può completamente riportare Cosby allo 'status quo ante'".
Il successo televisivo L'ex "papà" buono del piccolo schermo a stelle e strisce, all'apice della sua carriera negli anni ottanta, sdoganò negli Stati Uniti il tabù della razza. Il suo show a puntate "Bill Cosby Show", che in Italia arrivò con il titolo de "I Robinson", raccontava le avventure serio-comiche di una famiglia di afro-americani, trattata con la stessa naturalezza e "normalità" di una famiglia bianca.
Travolto dal #MeToo La sua immagine poi è crollata sotto il peso delle donne che, sull'onda del #MeToo, si sono fatte avanti e lo hanno denunciato. Il caso della Pennsylvania riguarda una ex dipendente della Temple University, Andrea Constand, di cui Cosby era mentore. La donna denunciò di essere stata drogata con barbiturici e poi violentata da Cosby nel 2004.
La condanna nel 2018 Nel 2018 l'attore fu condannato a scontare fra i tre e i dieci anni di carcere per l'accaduto, ma non si arrese. I suoi legali presentarono infatti appello ma senza successo: nel 2019 la sua richiesta di annullare la sentenza fu respinta. E ora dopo due anni di carcere torna in libertà.
L'accusatrice di Cosby delusa: "Così si scoraggiano le donne" Una decisione "deludente" che rischia di "scoraggiare" le donne vittime di violenza a denunciare i loro aggressori. E' il commento a caldo di Andrea Constand, l'accusatrice di Cosby.
Il processo a Cosby è stato il primo di alto profilo nel nascere del movimento #MeToo, che ha fatto cadere molte teste a Hollywood inclusa quella del potente Harvey Weinstein. La sua condanna era stata accolta come un trionfo dalla lunga serie di donne che ha accusato, nel corso degli anni, il "papà d'America".
Sono state infatti almeno 25 quelle che gli hanno puntato il dito contro per averle violentate o molestate sotto l'effetto di droga e alcol. Tante attrici e almeno una top model, Beverly Johnson, che nel 1974 fece la storia come la prima supermodella nera sulla copertina di Vogue. Nella maggior parte dei casi con lo stesso metodo: la droga in una bibita o un cocktail. Per loro ora l'incubo si riapre e la ferita non si richiude.