FOCOLAIO COVID

Lodigiano, un rave party con 700 no mask in un paese con variante Delta

Gli ultimi partecipanti hanno abbandonato l'area nel pomeriggio. La procura di Lodi ha aperto un fascicolo: individuati e denunciati i sospetti organizzatori

Oltre 700 persone hanno partecipato a un rave party senza mascherine né distanziamento in un paese del Lodigiano, Maleo, dove la locale Azienda di tutela della salute ha certificato tre casi di variante Delta in un focolaio con 10 contagiati. I no mask sono arrivati all'evento a gruppi soprattutto dal Nord Italia intorno alla mezzanotte. Gli ultimi partecipanti hanno abbandonato il raduno intorno alle 17. 

Nessuno scontro con le forze dell'ordine - Il luogo di ritrovo, la ex cava Geroletta, era stato comunicato ai partecipanti tramite passaparola sui social. Una volta giunti sul posto, hanno forzato la recinzione e piazzato all'interno della struttura camion muniti di impianto acustico e materiale per l'illuminazione. Presente anche un bar attrezzato per la vendita di alcol. Le forze dell'ordine, che hanno vigilato sull'evento per tutta la sua durata, non hanno riscontrato disordini o incidenti. 

Ignari del focolaio nel lodigiano - Ad alimentare la paura nei confronti di un evento privo di mascherine e rispetto del distanziamento è stata la presenza nel paese di un focolaio rilevato negli ultimi giorni. Alcuni dei partecipanti hanno spiegato di esserne venuti a conoscenza grazie ai media soltanto nella giornata di oggi 27 giugno. La notizia, unita alle alte temperature, avrebbe convinto la maggior parte di loro ad abbandonare la festa prima del previsto. 

Denunciati alcuni sospetti organizzatori - Sono stati identificati e denunciati dalla Procura di Lodi alcuni tra i presunti organizzatori del rave party. Sequestrato anche del materiale audio. Non si conosce ancora il numero delle persone coinvolte, ma la loro posizione è al vaglio dell'autorità giudiziaria. 

Il sindaco: "Spero non si ripeta più" - Si dice preoccupato il primo cittadino di Maleo Dante Sguazzi, che nella mattinata era giunto sul posto per tentare inutilmente di convincere i giovani ad abbandonare l'area. "C'è preoccupazione perché le norme anti-Covid non sono state rispettate, specie in una zona come questa che ha subito in maniera così grave la crisi epidemiologica". Un evento che il sindaco ha definito "spiacevole - anche per la quantità di rifiuti abbandonati - e che mi auguro non si ripeta mai più".