Cesare Battisti è stato trasferito dal carcere di Rossano a quello di Ferrara a causa di condizioni di potenziale rischio per la sua sicurezza. Nell'ultimo periodo, infatti, nella sezione in cui era recluso, si era creato un clima di tensione che ha portato alla decisione del trasferimento. Battisti aveva anche iniziato uno sciopero della fame, che ha sospeso all'arrivo nel carcere ferrarese.
Il trasferimento rientra comunque anche in una riorganizzazione del circuito di alta sicurezza a livello nazionale, che nei mesi scorsi era stata ostacolata dalla pandemia e dalle conseguenti limitazioni ai trasferimenti.
Battisti, dunque, non è stato declassificato, cioè "retrocesso" al circuito dei detenuti "comuni" (media sicurezza): questa procedura prevede - oltre all'istanza della direzione (anche a richiesta del detenuto) - il parere del Gruppo di osservazione e trattamento dell'istituto penitenziario, che valuta essenzialmente l'adesione del detenuto al percorso di rieducazione nel corso del tempo. Se questo primo parere è favorevole, vengono chiesti ulteriori pareri alle Procure competenti, dopo di che il Dap decide sulla declassificazione.
Nel caso di Battisti, il percorso si era interrotto già al primo passaggio, considerando l'esiguo lasso temporale trascorso in detenzione dallo stesso e l'atteggiamento serbato finora nel corso della detenzione.