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Il Parlamento europeo esorta i Paesi Ue a proteggere e migliorare la salute e i diritti sessuali e riproduttivi delle donne

Sottolineando gli effetti negativi della cosiddetta "tampon tax" per la parità di genere, i deputati chiedono ai Paesi Ue di eliminare la tassa sui prodotti per l'igiene femminile

Istockphoto

I diritti alla salute (e in particolare i diritti alla salute sessuale e riproduttiva) sono diritti fondamentali delle donne che vanno rafforzati e che non possono essere in alcun modo indeboliti o revocati: questa la posizione espressa dal Parlamento europeo nella risoluzione non legislativa approvata il 24 giugno con 378 voti favorevoli, 255 contrari e 42 astensioni e in cui, tra le altre cose, si sottolinea la necessità di garantire l’accesso all’aborto sicuro e legale e di rimuovere tutte le barriere ai servizi di salute sessuale e riproduttiva.

Le richieste del Parlamento Ue - Nel testo della risoluzione approvata, gli eurodeputati hanno rimarcato che le violazioni della salute sessuale e riproduttiva delle donne costituiscono una forma di violenza nei confronti delle donne e delle ragazze, ostacolando il progresso verso la parità di genere. Da qui discendono richieste precise e inderogabili. Eccole:

- garantire l'accesso a una gamma ampia di servizi di alta qualità, completi e accessibili nel campo della salute sessuale e riproduttiva e dei relativi diritti e rimuovere tutte le barriere giuridiche, politiche, finanziarie e di altro tipo che impediscono il pieno accesso alla salute sessuale e riproduttiva e ai relativi diritti per tutte le persone;

- contrastare la pratica dell’aborto clandestino, assicurando l'accesso universale all'aborto sicuro e legale e garantendo che l'aborto su richiesta sia legale nelle prime fasi della gravidanza, soprattutto se la salute della persona incinta è in pericolo;

- garantire i diritti delle donne (in primis quello alla vita), spesso compromessi da scelte mediche ispirate all'obiezione di coscienza o a motivi religiosi;

- assicurare una gamma di metodi contraccettivi e forniture di alta qualità e rendere disponibili un servizio di consulenza familiare e informazioni dettagliate sulla contraccezione;

- garantire una completa educazione sessuale nelle scuole primarie e secondarie per contribuire a ridurre significativamente la violenza e le molestie sessuali.

No alla "tampon tax" – Stigmatizzando poi gli effetti negativi della cosiddetta "imposta sugli assorbenti" ("tampon tax") per la parità di genere, gli eurodeputati hanno chiesto ai Paesi Ue di eliminare la tassa sui prodotti per l'igiene femminile, avvalendosi della flessibilità introdotta dalla direttiva Ue sull'IVA e applicando esenzioni o aliquote IVA allo 0% su questi beni essenziali. Hanno, inoltre, chiesto ai Paesi Ue di affrontare con urgenza la cosiddetta “period poverty” (“povertà mestruale”, ovvero l’impossibilità per molte donne svantaggiate economicamente di acquistare assorbenti e tamponi), assicurando che chiunque ne abbia bisogno possa disporre di prodotti mestruali gratuiti.

“Questo voto segna una nuova era nell'Unione europea e la prima vera resistenza a un'agenda regressiva che ha calpestato i diritti delle donne in Europa per anni. La maggioranza dei deputati europei ha chiarito la propria posizione agli Stati membri e li ha invitati a garantire l'accesso all'aborto sicuro e legale e ad una serie di altri servizi di salute sessuale e riproduttiva”, ha affermato il relatore Predrag Matić (S&D, HR).

E infine… - ...in una risoluzione separata (focalizzata sulla disamina dei risultati raggiunti nel Vertice di Nairobi sulla popolazione e sullo sviluppo) approvata con 444 voti favorevoli, 182 contrari e 57 astensioni, gli eurodeputati hanno sottolineato che alle donne di tutto il mondo dovrebbero essere garantiti un'assistenza sanitaria adeguata e accessibile e il rispetto dei loro diritti sessuali e riproduttivi. Hanno poi rimarcato il fatto che i servizi accessibili in questo ambito (pianificazione familiare, assistenza sanitaria materna, prenatale e neonatale e i servizi di aborto sicuro) siano elementi determinanti per salvare la vita delle donne e ridurre la mortalità infantile.

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