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Covid, bergamasco curato a Palermo torna in Sicilia per ringraziare medici e infermieri: "Salvo grazie a loro"

"Avevo promesso che sarei tornato a salutare chi si è preso cura di me, ed eccomi qui", ha detto il 62enne

All'inizio di marzo 2020, il 62enne Ettore Consonni era stato trasferito in coma farmacologico dall'ospedale di Bergamo al Civico di Palermo. Il trasporto, avvenuto con un velivolo dell'aeronautica militare, era stato necessario per liberare posti in terapia intensiva nel nosocomio della città lombarda, duramente colpita dalla pandemia. Poi, dopo 27 giorni di terapia intensiva, il risveglio; dopo circa due mesi, la guarigione e il ritorno a casa. Ora, a distanza di oltre un anno, Ettore è tornato in Sicilia per ringraziare medici e infermieri che lo hanno curato. "Sono salvo grazie a loro", non smette mai di ribadire il 62enne.  

"Avevo promesso che sarei tornato a salutare e ringraziare chi si è preso cura di me, ed eccomi qui. Certo, mai avrei immaginato un'accoglienza di questo tipo. Hanno perfino organizzato un rinfresco in mio onore in ospedale. È un momento di gioia, di grande felicità. Ma non posso non pensare, anche in quest'occasione, a chi non ha avuto la mia stessa fortuna. Sono ben consapevole di essere un sopravvissuto. E i medici, adesso, me lo hanno confermato: nessuno avrebbe scommesso sulla mia guarigione", ha dichiarato Consonni all'Eco di Bergamo.

Ettore, che si è anche fatto tatuare la Sicilia sul petto, ha detto di aver "consegnato ai medici dell'ospedale una targa con il profilo della città di Bergamo, in segno di ringraziamento. E ho già aperto a tutti loro le porte di casa, verranno in Lombardia a conoscere la nostra città. Un filo ormai ci unisce, ed è tutt'altro che sottile".

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