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Mugello, dimesso il bimbo ritrovato vivo | Un anno fa l'analogo allontanamento del fratello maggiore di Nicola

Dai sandali ai piedi al "buco" di nove ore prima di dare l'allarme, sono molti gli aspetti da chiarire nella vicenda a lieto fine del piccolo scomparso da casa per circa 30 ore

Mugello, le ricerche del piccolo Nicola poi ritrovato in un burrone

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E' stato dimesso dall'ospedale pediatrico Meyer di Firenze il piccolo Nicola, ritrovato vivo nei boschi di Palazzuolo sul Senio. Il bimbo, scomparso nella notte di lunedì e rintracciato mercoledì mattina, era stato ricoverato in "osservazione". Secondo i medici le sue condizioni sono buone e il piccolo è ritornato a casa con la mamma. Ma, secondo gli inquirenti, restano molti i punti da chiarire. A cominciare da un episodio analogo riguardante il fratello maggiore di Nicola, che l'anno scorso si era allontanato da solo da casa. 

L'episodio del fratello maggiore, un anno fa - Il bambino, che all'epoca aveva tre anni, era uscito da solo dalla sua abitazione ed era stato visto nella zona del costone dal vicino, che lo aveva poi riaccompagnato dalla sua famiglia. Era rimasto fuori casa poco più di  un'ora e infatti la famiglia non aveva mai segnalato l'accaduto, su cui non era quindi stata aperta nessuna indagine. La vicenda riemerge però adesso. Alla luce di quanto successo a Nicola l'episodio assume evidentemente una rilevanza maggiore.

Il buco delle nove ore - Secondo quanto hanno raccontato i genitori, la mamma aveva messo a letto Nicola poco dopo le 19 di lunedì e poi, con il marito e il figlio maggiore di 4 anni, era uscita nell'orto dietro casa a lavorare. Solo verso mezzanotte mamma e papà si sarebbero accorti che il piccolo non c'era più e, nonostante il buio, si sarebbero messi a cercarlo fuori dall'abitazione, senza risultati. Solo dopo le 9 del mattino avrebbero chiamato le forze dell'ordine. 

I sandali ai piedi - Quando il bambino è stato recuperato dal fondo della scarpata, a circa tre chilometri da casa, aveva una maglietta e i sandali ai piedi, come ha detto il carabiniere che l'ha raggiunto e salvato, Danilo Ciccarelli. Sorge subito la domanda: Nicola, a neanche due anni d'età, è già in grado di mettersi i sandali da solo? Inoltre sempre Ciccarelli ha detto di non aver "avuto l'impressione che abbia trascorso lì (in fondo alla scarpata) la notte, secondo me ci è arrivato tramite il bosco, perché la strada da fare era più agevole". E ha aggiunto che in quel punto "l'erba non era schiacciata, non aveva fatto un giaciglio. Secondo me si è mosso". A confermarlo anche il fatto che i cani molecolari, che avevano in precedenza perlustrato quella zona, non avevano fiutato nulla. 

Trenta ore da solo - Non è ancora chiaro inoltre come Nicola sia sopravvissuto da solo per circa 30 ore fuori casa, senza cibo né acqua. E infine, le tracce di sangue sulla porta di casa: ci sarà da capire se quel sangue appartenga al bambino e quale sia il motivo della sua presenza. 

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