Ddl Zan, Draghi: "Il nostro è uno Stato laico, rispettiamo il Concordato" | Il 6/07 voto in Senato sulla calendarizzazione
Letta (Pd): "Ci riconosciamo pienamente nelle parole del presidente del Consiglio". Ostellari (Lega): "Laicità è tutela del pluralismo". Meloni (FdI): "Stop all'iter parlamentare finché non si dirime controversia"
"Il nostro è uno Stato laico". Così il premier Mario Draghi intervenendo al Senato sul ddl Zan e sulla bocciatura del Vaticano che ha chiesto alcune modifiche al testo. "Il Parlamento è sempre libero di discutere e non solo. Il nostro ordinamento contiene tutte le garanzie per rispettare gli impegni internazionali tra cui il Concordato. Ci sono controlli preventivi nelle commissioni parlamentari e successivi nella Corte costituzionale", precisa.
"Stato laico vuol dire tutela del pluralismo""Voglio puntualizzare una cosa, che si ritrova in una sentenza della Corte Costituzionale del 1989 - spiega il presidente del Consiglio -: la laicità non è indifferenza dello Stato rispetto al fenomeno religioso, la laicità è tutela del pluralismo e delle diversità culturali". "Infine, per completare l'informazione, ieri l'Italia ha sottoscritto con altri 16 Paesi europei una dichiarazione comune in cui si esprime preoccupazione sugli articoli di legge in Ungheria che discriminano in base all'orientamento sessuale. Queste sono le dichiarazioni che oggi mi sento di fare, senza entrare ovviamente nel merito della discussione parlamentare. Come vedete, il governo la sta seguendo ma questo è il momento del Parlamento, non è il momento dell'esecutivo", conclude il premier.
Letta: "Ci riconosciamo pienamente nelle parole di Draghi" Il primo endorsement al discorso del presidente del Consiglio arriva dal segretario del Pd. "Ci riconosciamo completamente nelle parole di Draghi in Parlamento sulla laicità dello Stato e sul rispetto delle garanzie", scrive via Twitter Enrico Letta, aggiungendo l'hashtag "ddl Zan".
Ostellari: "Ho apprezzato la replica del premier" "Ho apprezzato la replica del presidente del Consiglio, Mario Draghi. Certamente l'Italia è uno Stato laico, ma laicità, come ha specificato, è tutela del pluralismo e delle diversità culturali. Comprese le sensibilità religiose. Il Parlamento lavori e lavorino le commissioni, che, come ha chiarito il premier, hanno il compito di eseguire preventivi controlli di costituzionalità sui disegni di legge". E' il commento del senatore leghista, Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia a Palazzo Madama.
De Petris: "Draghi ha difeso la laicità dello Stato, impeccabile" Anche LeU elogia la replica del presidente del Consiglio sul ddl Zan. "Le parole di Draghi sulla lettera inviata dal Vaticano in merito al ddl Zan sono state impeccabili ed esaurienti", afferma la capogruppo Loredana De Petris. "Draghi ha sottolineato e difeso la laicità dello Stato e ricordato che in Italia i controlli sulla costituzionalità delle leggi e dunque anche sul rispetto del Concordato sono tali da non permettere alcun timore in merito alla difesa dell'art.21 della Costituzione e alla tutela della libertà di pensiero e di espressione. "Draghi - prosegue la De Petris - ha fatto benissimo anche segnalare che è il Parlamento e non il governo a dover decidere sul disegno di legge, che oltretutto è una legge di iniziativa parlamentare. Discutere la legge è compito e prerogativa del Parlamento e il provvedimento, bloccato per troppo tempo dall'ostruzionismo leghista in commissione Giustizia, deve essere portato subito in aula".
Molinari: "Ingerenza Vaticano? Al Pd quando parla di migranti va bene" Il capogruppo della Lega Riccardo Molinari invece critica l'ipocrisia del centrosinistra. "Il Vaticano non è la prima volta che entra nella scena politica italiana - osserva infatti Molinari -. Non sono argomenti di oggi. Bisogna decidere se si è laici sempre. Non è che il Vaticano va bene quando ad esempio parla dei migranti perche va contro a centrodestra e Lega e quando parla del ddl Zan non va bene. Io sono laico sempre e credo che il parlamento debba decidere a prescindere da quanto dice il Vaticano che fa il suo mestiere".
Meloni attacca: "Sospendere l'iter parlamentare della legge" Sulla controversia tra la Santa Sede e lo Stato italiano sul ddl Zan, Giorgia Meloni non condivide la posizione del premier: "Penso che Draghi debba riferire e penso che l'iter parlamentare della norma, finché non si dirime questa controversia, debba essere momentaneamente sospeso", dichiara la leader di Fratelli d'Italia.
Il 6 luglio voto in Senato sulla calendarizzazione del ddl Zan Durante la capigruppo a Palazzo Madama, Lega e Fratelli d'Italia hanno chiesto di fermarsi sul ddl Zan dopo la nota del Vaticano. Al contrario M5s-Pd-Leu e Italia Viva chiedono di portare in Aula il disegno di legge di contrasto all'omofobia. In particolare i dem ne hanno proposto la calendarizzazione in Senato la settimana del 13 luglio. Visto il mancato accordo nella conferenza sei capigruppo, la calendarizzazione sarà votata in Aula il 6 luglio.