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Roma, bimbi dell'oratorio cantano troppo forte: vigili li multano ma poi pagano loro la sanzione

E' successo nel quartiere Aurelio. Erano stati i vicini a chiamare le autorità per gli schiamazzi. Il parroco: "Stavamo solo facendo giocare i bambini"

IPA

Gli oratori estivi sono, alla fine dell'anno scolastico, uno dei pochi punti di riferimento per le famiglie che non possono e non vogliono lasciare soli in casa i propri figli. E la storia che arriva dal quartiere Roma è di quelle che fanno bene al cuore. Tutto inizia con una denuncia, i vicini di un oratorio si lamentano del rumore, i vigili urbani escono e sanzionano la parrocchia. Ma alla fine sono gli stessi agenti che fanno una colletta e pagano la multa. Perché anche loro sono genitori e "punire" i bambini per il solo fatto che stanno giocando sarebbe stato un peccato imperdonabile.

La storia a lieto fine è accaduta nel quartiere Aurelio di Roma, nella parrocchia di Santa Maria Immacolata di Lourdes. Erano da poco passate le 19, martedì pomeriggio, quando alcuni vigili si sono presentati in oratorio multando il parroco per "disturbo alla quiete pubblica". Una sanzione da 350 euro a causa degli schiamazzi dei bambini e della musica che, secondo le lamentele dei vicini, era troppo elevata.

Pensavamo ad uno scherzo, stavamo solo facendo giocare i bimbi - "Pensavo di stare su 'Scherzi a parte' - racconta don Carmine Salvatore Cipolla all'agenzia Ansa - non potevo credere che ci stavano multando solo perché facciamo giocare dei bambini". Poco prima dell'arrivo dei vigili una signora si era recata in oratorio infastidita dal chiasso. "C'erano un centinaio tra bambini e ragazzi, abbiamo spento la musica e abbiamo continuato, con gli animatori, a fare giocare i bambini. Oggi ho mandato un whatsapp a tutti i volontari che ci danno una mano, per rincuorarli, ho visto che erano rimasti un po' demoralizzati dall'episodio".

La colletta tra i vigili - Poi è arrivato il lieto fine: la colletta tra i vigili per pagare quella sanzione che, dopo le denunce, comunque avevano il "dovere" di emettere. "Ma già i genitori avevano avviato una colletta per dare il loro contributo. Da una storia che sembrava negativa ne è uscito tanto bene. Sono commosso e senza parole! Ho ricevuto tantissima solidarietà dall'intero quartiere. Tutti sanno il grande lavoro educativo che da 43 anni la parrocchia svolge sul territorio ed è per questo che il bene ha fatto più rumore di questo episodio spiacevole. Il bene, alla fine, vince sempre", sottolinea il parroco. 
 

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