FOTO24 VIDEO24 2

Cannes 74, a Marco Bellocchio la Palma d'Onore

Al maestro italiano il riconoscimento del Festival francese. Il regista italiano presenterà il suo nuovo documentario "Marx può aspettare" nella sezione Premiere

IPA

Il direttore del Festival di Cannes Thierry Frémaux ha annunciato la Palma d’oro d’onore a Marco Bellocchio che sarà consegnata durante la cerimonia di chiusura della kermesse: un omaggio all'opera unica del regista che ha segnato con forza e libertà il cinema contemporaneo. Nella sezione Premiere sarà anche presentato in anteprima mondiale il nuovo documentario di Bellocchio, "Marx può aspettare", che uscirà contemporaneamente in Italia il 15 luglio.

Secondo ospite d’onore della 74esima edizione dopo Jodie Foster, protagonista alla cerimonia di apertura, il regista italiano incontrerà il pubblico nell'ambito del "Rendez-vous avec..." venerdì 16 luglio. Il regista 81enne di Bobbio presenterà "Marx può aspettare", un documentario dolorosamente personale in cui Bellocchio cerca di capire retrospettivamente, umilmente, il suicidio del fratello gemello all'età di 29 anni. Una tragedia familiare dalla quale non si è mai davvero ripreso, diventata allo stesso tempo fonte di senso di colpa e di ispirazione. Mescolando estratti dei suoi film e conversazioni con i suoi parenti, il regista indaga sulla figura fraterna che più o meno direttamente è dentro la sua filmografia.

Marco Bellocchio premiato con la Palma d'oro alla carriera

1 di 25
Il traditore (2019)
2 di 25
Il traditore (2019)
3 di 25
Fai bei sogni (2016)
4 di 25
Fai bei sogni (2016)
5 di 25
Sangue del mio sangue (2015)
6 di 25
Sangue del mio sangue (2015)
7 di 25
Bella addormentata (2012)
8 di 25
Bella addormentata (2012)
9 di 25
Sorelle mai (2010)
10 di 25
Vincere (2009)
11 di 25
Vincere (2009)
12 di 25
Il Regista di matrimoni (2006)
13 di 25
 Il Regista di matrimoni (2006)
14 di 25
Buongiorno, notte (2003)
15 di 25
Buongiorno, notte (2003)
16 di 25
L' ora di religione (2002)
17 di 25
L' ora di religione (2002)
18 di 25
La balia (1999)
19 di 25
 La balia (1999)
20 di 25
Il principe di Homburg (1997)
21 di 25
 Il principe di Homburg (1997)
22 di 25
Nel nome del padre (1972)
23 di 25
Nel nome del padre (1972)
24 di 25
I pugni in tasca (1965)
25 di 25
I pugni in tasca (1965)

Dopo aver diretto un film cult con il suo primo lungometraggio, "I pugni in tasca" (1965), che ha inaugurato una nuova era del cinema italiano allontanandosi dai codici del neorealismo, Marco Bellocchio ha girato "Salto nel vuoto", che ha vinto i premi come miglior attore per Michel Piccoli e Anouk Aimée a Cannes nel 1980. Successivamente è stato regolarmente selezionato in concorso a Cannes, con 'Enrico IV" nel 1984, "Il principe di Homburg" nel 1997, "La balia" nel 1999, "L’ora di religione" nel 2002, "Vincere" nel 2009 e "Il Traditore" nel 2019.



Pierre Lescure, presidente del Festival di Cannes, nell'annuncio ufficiale sottolinea: "Marco ha sempre messo in discussione istituzioni, tradizioni, storia intima e collettiva. Con ognuna delle sue opere, quasi involontariamente, almeno il più naturalmente possibile, ha rivoluzionato l'ordine stabilito". Thierry Fremaux, Delegato Generale, spiega: "Dopo i suoi amici registi Bernardo Bertolucci, Manoel de Oliveira o Agnes Varda, siamo orgogliosi di premiare uno dei grandi maestri del cinema italiano. È un regista, un autore e un poeta. Onorarlo con una Palma d'onore è inevitabile, un gioco da ragazzi per tutti coloro che ammirano il suo lavoro". 

Cannes 74, il poster ufficiale è un omaggio a Spike Lee: il regista tra le palme della Croisette

1 di 14
2 di 14
3 di 14
4 di 14
5 di 14
Spike Lee
6 di 14
7 di 14
8 di 14
9 di 14
10 di 14
11 di 14
12 di 14
Spike Lee
13 di 14
14 di 14
Per una volta la locandina del festival di Cannes non è una scena o il manifesto di un film. Per quest'annata speciale, il protagonista del poster della 74esima edizione è Spike Lee: è ritratta una parte del suo volto dietro ai grandi occhiali e con lo sfondo delle palme della Croisette, tutto in bianco e nero. Un'immagine che contemporaneamente celebra sia il regista (premiato due volte qui nel 1986 per "Lola Darling" e nel 1991 per "Jungle Fever" e più volte in concorso), che il suo esordio alla regia ("Lola Darling") e infine vuole essere dichiaratamente un manifesto anche d'intenti del Presidente della giuria che assegnerà la Palma d'oro, pronto con curiosità a guardare i film della Selezione Ufficiale.   Spike Lee aveva accettato il compito di presiedere la giuria già nel 2020, ma l'edizione è stata poi cancellata per via dell'emergenza sanitaria   l comunicato che accompagna il poster è una lode al talento del regista americano e al ritorno al cinema: "Per l'immensa impazienza di ritrovarci finalmente nella cornice di Cannes: il mare, le palme e il grande schermo, proprio come una pagina bianca, che accoglierà i film della Selezione Ufficiale. Per quello sguardo curioso che verrà messo nel lavoro dei colleghi registi che ci portano notizie del mondo - delle loro e sicuramente anche un po' delle nostre. Per questa visione personale che condivide con noi fin dal suo primo lungometraggio: girato in bianco e nero nella calura dell'estate 1985, ha scosso il cinema imponendo, già allora, il suo stile pionieristico, immerso nella e cultura popolare. Per questa tenera interpretazione in cui incarna Mars Blackmon, il B-Boy in She's Gotta Have It - una rappresentazione stereotipata della comunità afroamericana che il film abbatte... Per il suo sguardo malizioso che, pur interrogandosi costantemente e ribellandosi incessantemente da quasi quattro decenni, non trascura mai il divertimento".

Espandi