"La verità è che stiamo vivendo una doppia disgrazia, ma Alessio non è un assassino. È stato un drammatico incidente". Così Denise Angelone, la compagna del camionista che sconterà gli arresti domiciliari per aver ucciso, a Novara, il sindacalista Adil Belakhdim, prova a raccontare il suo stato d'animo. Una giovane coppia, con due figlie (Aurora, 4 anni, e Sole, un anno a settembre), sprofondata in una tragedia: "Noi siamo gente onesta, non doveva andare com'è andata".
Denise, 26 anni, si è momentaneamente trasferita a casa della mamma, a Baia e Latina, nel Casertano. E in paese non si fa altro che parlare di Alessio Spaziano, 25enne, "un giovane volenteroso che si spacca la schiena sul camion per sfamare la famiglia". Sono le testimonianze raccontate da La Stampa: "Da una parte perché Alessio è stato arrestato - si sfoga ancora la compagna - dall'altra, e questo mi fa ancora più male, perché è morto quel povero sindacalista. Io e i miei genitori non facciamo che pensare a lui e alla sua famiglia. È un'angoscia che non conosce pace".
Descrive il suo compagno come un "grande lavoratore, ha fatto tanti lavori. Anche lavori umili, perché quello che gli interessava era solo guadagnare onestamente lo stipendio. Una vita di sacrifici per guadagnarsi il pane e mantenere le nostre due bambine". Sulla morte di Adil Belakhdim Denise non riesce a dire molto: "Non ho neanche la forza di parlare, per me è come se fosse morto un mio parente tanto è il dolore, tanta è la disperazione per quello che è successo".
Ma sull'intenzione del sui compagno nessun dubbio: "Mai avrebbe voluto uccidere quell'uomo. Si è trattato di una disgrazia, di una sciagura che si è abbattuta su due famiglie, la nostra e quella di quel poveretto". "Sull'onestà di Alessio posso mettere la mano sul fuoco. Qua in paese lo sanno tutti di che pasta è fatto"