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Ginecologo morto a Milano, la perizia della difesa: "E' stato ucciso"

Stefano Ansaldi, 65 anni, fu trovato morto vicino alla Stazione centrale a Milano nel dicembre del 2020

Il ginecologo Stefano Ansaldi non si tolse la vita, ma fu aggredito e ucciso. E' la conclusione del perito nominato dalla famiglia del medico campano, 65 anni, trovato sgozzato vicino alla Stazione centrale a Milano nel dicembre del 2020. Il rapporto nega le conclusioni della procura meneghina, per la quale fu un suicidio.

In un primo momento si pensò a una rapina finita male, ma poi gli investigatori controllarono le registrazioni delle telecamere di zona non trovando nessuna persona in fuga e nemmeno testimoni. Si rafforzò allora l'ipotesi del suicidio avvalorata, secondo il consulente della procura, dall'assenza delle tipiche "lesioni da difesa" e dalla mancanza di ferite su parti del corpo raggiungibili solo da un aggressore.

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Di diverso parere è, ovviamente, la famiglia del 65enne. L'esperto nominato dai parenti del medico, infatti, ritiene che diversi elementi possano far pensare all'omicidio.Tra questi, il ritrovamento a terra, accanto al cadavere di Ansaldi, del suo Rolex. L'orologio sarebbe caduto a terra durante l'aggressione. Anche la dinamica della coltellata non convince il perito così come l'arma, un coltello da cucina lungo 34 centrimetri. Se si fosse davvero suicidato, è il suo ragionamento, il medico avrebbe usato un bisturi, strumento a lui noto e facile da reperire. 

Il ginecologo era in difficoltà finanziarie e per far luce su questo aspetto della sua vita sta indagando anche la procura di Napoli.

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