Gli interventi della delegazione del Parlamento europeo alla sessione plenaria inaugurale della Conferenza sul futuro dell'Europa hanno definito e circoscritto un'ampia gamma di priorità. Tanti i temi trattati, tra i quali uno che ha messo d'accordo tutti: quello di far sì che l'Ue risponda meglio alle crisi e alle sfide interne ed esterne, raggiungendo tutti i cittadini e dando forma alle loro idee attraverso proposte efficaci.
Le dichiarazioni - “Vedo la conferenza come una staffetta. I cittadini che partecipano ai panel inizieranno definendo i loro desideri e raccomandazioni. Poi, in diverse sessioni plenarie, passeranno il testimone e formuleremo proposte concrete di riforma sulla base delle loro raccomandazioni. La fase finale di questa corsa è approvare e attuare queste riforme attraverso le nostre istituzioni democratiche", ha dichiarato l'eurodeputato Guy Verhofstadt (co-presidente del comitato esecutivo della Conferenza) durante la sua dichiarazione di apertura.
“Dobbiamo discutere su come rendere l'Europa strutturalmente adatta allo scopo. Dubito che la nostra politica estera, ad esempio, sia abbastanza forte per affrontare questa sfida. C'è la questione dell'identità: la diversità è potenzialmente tossica se la usiamo gli uni contro gli altri. [...] Anche la natura cristiana del continente è importante per me e il modo in cui possiamo plasmare l'Europa in modo democratico", ha dichiarato Manfred Weber (PPE, DE).
“Se vogliamo essere i custodi dei valori dell'Ue, come lo stato di diritto e le libertà individuali, dobbiamo davvero difenderli. Vogliamo che l'Europa affronti tutte le crisi che si verificano, in modo efficace e rapido. Un'Europa potente e sovrana, rispettata dai suoi partner e temuta dai suoi avversari. [...] Dobbiamo cercare nuove competenze e capacità per l'Unione. [...] È tempo di uscire dai veti e dalle regole dell'unanimità”, ha sottolineato Pascal Durand (Renew, FR).
“Con Next Generation Eu abbiamo mostrato coraggio ma non è ancora abbastanza. Dobbiamo superare l'obsoleto patto fiscale, rendere permanente il nostro debito comune, porre fine all'unanimità e creare un bilancio federale coerente per combattere le nostre inaccettabili disuguaglianze", ha dichiarato Fabio Massimo Castaldo (NI, IT).