"A casa mia, Saviano, non esiste proprio. Va cancellato". Roberto Saviano ironizza così sulla reazione di Vincenzo De Luca alla notizia della presenza dello scrittore al Ravello Festival. "De Luca blocca la mia partecipazione al Ravello Festival. Nessun problema, don Vicié, non ci sarò... arripigliateve tutt’ chell che è o vuost.." (riprendetevi tutto ciò che è vostro). La risposta arriva dopo la conferenza in cui il presidente della Regione aveva spiegato che "le iniziative che si mettono in piedi devono essere coerenti con la natura dei festival che si fanno o delle fondazioni", parole che hanno portato alle dimissioni del presidente del festival Antonio Scurati.
L'attacco dello scrittore sui social - "Nel momento in cui il presidente dichiara il niet a un nome lascia intendere che 'se non è amico mio, allora è amico tuo', e non puoi usare i festival per invitare i tuoi amici", racconta Saviano in un video di circa quattro minuti, apostrofando De Luca come "lo sceriffo". "Considera la Campania una sua proprietà, il suo regno". Lo scrittore ha confermato che non sarà presente al Festival, "al quale sarei andato a titolo gratuito, ma a Ravello spero comunque di andare presto, perché è una terra che amo e la cui bellezza non dipende dagli amministratori campani".
De Luca: "No a conflitti personali" - Le accuse di Saviano fanno seguito alle parole del governatore Vincenzo De Luca, che nella conferenza di venerdì 18 giugno, seppure senza citare il Festival di Ravello, ha spiegato che "le iniziative che si mettono in piedi devono essere coerenti con la natura dei festival che si fanno o delle fondazioni. Gli eventi che si propongono non devono essere segnati da conflitti di interesse e non devono essere per nessuno occasione per promuovere relazioni personali - ha continuato il Presidente campano - altrimenti si prende atto che non ci sono coincidenze di obiettivi e ci si separa".
Le dimissioni di Scurati e la risposta del Festival - Quasi immediata la reazione del presidente della Fondazione Ravello Antonio Scurati. Una lettera inviata al cda in cui annuncia le sue dimissioni "dopo aver accertato che i soci fondatori (tra cui compare anche la Regione Campania) della fondazione non rispettano la libertà intellettuale e ignorano i valori della cultura".
Nello stesso giorno è arrivata anche la replica della Fondazione: "L'ex presidente Scurati non ha mai interpellato il cda o il cdi (comitato d'indirizzo), tentando di imporre al direttore generale un ciclo di dibattiti al di fuori della programmazione. Non c'entra la politica, ma una questione di correttezza del metodo e di democraticità delle decisioni”.
Saviano e Scurati invitati al Festival del Pd - Dopo la bufera sollevata dalle dichiarazioni di Saviano, il segretario del Pd Enrico Letta ha recapitato via Twitter un "invito permanente" ai due scrittori per partecipare alla prossima Festa Nazionale del Partito Democratico.