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Springsteen in concerto a Broadway, ingresso vietato a chi è vaccinato con AstraZeneca

Per accedere al teatro è richiesto un certificazione di completa vaccinazione, ma il siero anglo-svedese non è tra quelli autorizzati 

"Born In The Usa": 10 cose da sapere sull'album più famoso di Bruce Springsteen

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L'iconica copertina che raffigura il sedere di Springsteen con il cappellino infilato nella tasca dei jeans e la bandiera americana sullo sfondo ha una firma illustre: la foto fu infatti scattata da Annie Leibowitz
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"Born in The Usa" è il frutto di un periodo di grande ispirazione. Le 12 canzoni finali furono scelte infatti tra più di 70 scritte e incise tra il 1982 e i primi mesi del 1984. Tra quelle escluse (molte delle quali poi pubblicate in "Tracks" nel 1998) alcune sono state portate al successo da altri, come "Pink Cadillac" da Natalie Cole) o riscoperte dallo stesso Bruce, come "My Love Will Not Let You Down", suonata spesso nei concerti.
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Buona parte del successo dell'album si deve alla spinta di "Dancing In The Dark", singolo dal grande appeal radiofonico e commerciale. La canzone fu l'ultima a essere composta. Fondamentale anche il video, diretto dal regista Brian De Palma e con una giovanissima Courtney Cox, futura stella di "Friends", nei panni della fan che balla con Bruce. Da quel momento Springsteen nei suoi concerti, alla fine della canzone, avrebbe sempre fatto salire una fan sul palco con lui.
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Batteria potente, incedere travolgente e ritornello urlato. La conosciamo così la title track dell'album. Ma in realtà "Born In The Usa" venne scritta nel 1982 durante le session per "Nebraska", e pensata in una versione acustica. La demo di quella versione la si può ascoltare in "Tracks"
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"Cover Me" fu inizialmente scritta per Donna Summer. Fu il manager di Bruce, Jon Landau, a convincerlo a tenerla per sé e inserirla nell'album. Alla fine divenne uno dei 7 singoli di successo e un classico suonato ancora oggi nei concerti.
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La bandiera americana della copertina e il titolo del disco hanno tratto in inganno per anni molte persone che hanno scambiato il lavoro come un'affermazione di patriottismo. Tra queste anche il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan, che in discorso durante la campagna elettorale azzarda un endorsement indiretto del rocker di Freehiold. Che qualche giorno dopo lo smentisce pubblicamente durante un concerto.
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"Born in The Usa" segnò la fine del sodalizio con il chitarrista Steve Van Zandt (Little Steven) dopo 20 anni insieme. Terminate le session dell'album Little Steven lasciò la E Street Band per dedicarsi alla sua carriera solista, sostituito da Nils Lofgren. Non si interruppe però il rapporto di amicizia con Springsteen: nel corso del tour di "Born In The Usa" fece alcune ospitate, per poi tornare in pianta stabile nella E Street Band nel 1995
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Il video di "Glory Days" fu girato nel Maxwell's di Hoboken, un locale mitico al pari del CBGB di New York. I baristi che si vedono nel video sono quelli del locale. Ha chiuso definitivamente i battenti nel febbraio del 2018
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La copertina del singolo "My Hometwon" raffigura Springsteen sul retro della sua casa natale a Freehold, nel New Jersey. La casa ancora oggi è meta di pellegrinaggio da parte dei fan più devoti
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Il video di "I'm On Fire" si discosta dagli altri, in quanto non rappresenta un'esibizione dal vivo ma una vera e propria storia nella quale Bruce interpreta un meccanico alle prese con una affascinante cliente. Vinse l'Mtv Video Music Award per miglior video di un artista uomo.

The Boss torna in concerto, ma non per tutti. Agli inizi del mese di giugno infatti, Bruce Springsteen ha annunciato il suo ritorno sulle scene con lo spettacolo "Springsteen on Broadway", che sarà in scena dal 26 giugno. Le linee guida per la sicurezza del teatro St. James Theater di New York obbligano gli spettatori a presentare un certificato di avvenuta vaccinazione. Ma negli Stati Uniti, il vaccino AstraZeneca non è tra quelli approvati dalla Food and Drug Administration, cirocstanza che impedirà e a milioni di cittadini europei o canadesi che hanno ricevuto il siero anglo-svedese - ma anche a tutti quelli che per ragioni di salute non hanno potuto ricevere il vaccino - di cantare insieme al loro idolo sulle note di "Born in the U.S.A.". 

Il protocollo - Sul sito dell'evento "Springsteen on Broadway" sono illustrare le misure necessarie per accedere all'evento: i maggiori di 16 anni dovranno essere vaccinati a ciclo completo da almeno 14 giorni, mentre per i minori accompagnati da un adulto sarà sufficiente un tampone antigenico effettuato nelle sei ore precedenti allo spettacolo. 

I media canadesi non ci stanno - La notizia non è stata presa bene dai fan e il malcontento si unisce a quello già manifestato per la scelta di riaprire le sale concerto al chiuso solo alle persone vaccinate, come nel caso dell'esibizione dei Foo Fighters del maggio scorso. Le reazioni più dure arrivano dai cugini canadesi, i più facilitati a raggiungere New York per godere del ritorno della musica dal vivo. Il Toronto Star ha intitolato il suo articolo in merito Burn in the U.S.A., parafrasando uno dei pezzi più celebri del Boss. 

Broadway riparte, ma ancora nessuna indicazione sui vaccini - Quello di Springsteen non è l'unico evento annunciato a Broadway, anche se la maggior parte prenderà il via non prima del mese di settembre. Spettacoli come "Pass Over", al via dal 4 agosto, e "Hadestown" in scena dal 2 settembre, non hanno ancora specificato però le politiche di vaccinazione per quanto riguarda il pubblico. 

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