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Istat: più rifiuti e meno raccolta differenziata nelle grandi città

Nel 2019 i capoluoghi hanno prodotto 10 milioni di tonnellate di rifiuti, circa un terzo del totale dell'Italia. Il valore più alto si rileva nelle città del Centro (610,9 kg per abitante)

Più rifiuti urbani e meno raccolta differenziata nelle grandi città. E' quanto emerge dal Report Ambiente urbano, anno 2019, diffuso dall'Istat. Nel 2019 i Comuni capoluogo hanno prodotto 10 milioni di tonnellate di rifiuti urbani (-0,1% sul 2018), circa un terzo del totale Italia (30,1 milioni di tonnellate, -0,3% sul 2018). La quantità di rifiuti prodotti è di 559,8 kg per abitante (circa il 10% in più della media Italia). Il valore più alto si rileva nelle città del Centro (610,9 kg per abitante, contro 549,3 del Nord e 526,4 del Mezzogiorno).

La produzione pro capite è diminuita dal 2006 al 2016, ma il valore è rimasto sostanzialmente stabile. Nel 2019, i capoluoghi si attestano su una quota media del 52,0% di raccolta differenziata, nettamente inferiore alla media Italia (61,3%).

Più rifiuti prodotti nel Centro Italia Il dato dei capoluoghi presenta il consueto divario fra le ripartizioni (61,7% nel Nord, 51,7% nel Centro e 37,3% nel Mezzogiorno). Tra le città metropolitane, la più vicina al target Ue del 65% è Cagliari (64,3%), ma anche Venezia e Milano superano il 60%. 

I Comuni hanno un ruolo di primo piano nelle strategie di riduzione e corretto conferimento dei rifiuti urbani, che devono essere trasformati da costo a risorsa economica attraverso il riciclo, secondo l'approccio dell'economia circolare promosso dall`Unione europea con il Green Deal e condiviso dal PNRR, che punta anche a una riduzione dei divari territoriali esistenti.

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