La norma sui collaboratori di giustizia "è una norma da preservare". E' quanto afferma il ministro Marta Cartabia in audizione in Commissione parlamentare Antimafia. "Comprendo benissimo come possa rinnovare un dolore mai sopito la notizia della scarcerazione di chi, come Giovanni Brusca, ha attivamente partecipato all'attacco di Cosa Nostra allo Stato, a cominciare da quello del piccolo Giuseppe Di Matteo", ha aggiunto.
Il ministro della Giustizia si è soffermato "sull'importanza del contributo" fornito dai cosiddetti "pentiti". Esso "si è storicamente rivelato assai rilevante", ha spiegato, evidenziando l'importanza dei riscontri a supporto delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia.
"L'avviso di garanzia torni un atto di tutela, non uno stigma" - Parlando poi della riforma dell'abuso d'ufficio, in relazione alle indagini che hanno coinvolto il sindaco di Crema, Cartbia ha evidenzia come occorra "restituire ai fondamentali passaggi dell'iscrizione della notizia di reato, e della comunicazione che ne viene fatta all'indagato, il significato di tutela che gli è proprio. Nei fatti, la comunicazione all'interessato dell'avviso di garanzia spesso diviene invece di dominio pubblico e rischia di innescare di un meccanismo di stigmatizzazione sociale, a detrimento anziché a vantaggio della persona destinataria".