Monta la polemica nel Regno Unito per la decisione di un gruppo di studenti della celebre università inglese di Oxford, nello storico Magdalen College, fra cui diversi figli di minoranze etniche, di rimuovere da un'ambiente comune autogestito all'interno dell'ateneo il quadro della regina Elisabetta, considerata, in quanto rappresentante della monarchia, un simbolo del passato coloniale. Leader della protesta lo studente Matthew Katzman.
L'episodio ha scatenato la reazione furiosa della stampa. "Semplicemente assurdo", ha commentato Gavin Williamson, ministro dell'Educazione nel governo Tory di Boris Johnson, che in un tweet ha rivendicato alla sovrana attuale di aver "illustrato al meglio" il Paese nei suoi quasi 70 anni di regno e di aver "lavorato senza risparmio per promuovere i valori britannici di tolleranza, apertura e rispetto nel mondo".
Accuse e iniziative del genere si sono susseguite negli ultimi mesi, alimentate anche dalla protesta dei movimenti anti-razzisti di Black Lives Matter riprodotti in Europa e nel Regno sulla scia degli Usa.
Dinah Rose, avvocato e presidente del Magdalen College, ha precisato che l'ateneo non è coinvolto nella decisione, ma ha aggiunto di voler rispettare "il diritto alla libertà di espressione e di dibattito" degli studenti. Mentre il giornale filo-conservatore Daily Telegraph ha condannato l'episodio presentando in un commento la regina come "ultima vittima della cancel culture". "Vergogna a Oxford", le parole del Daily Mail. L'ira del Daily Express: "Come osano! Gli studenti di Oxford cancellano la nostra Regina".