CLIP ESCLUSIVA

Arrivano al cinema i "Comedians" di Gabriele Salvatores, impegnati a sopravvivere a ogni costo

Il regista porta sul grande schermo la piece che, 35 anni fa, gli fece da trampolino di lancio verso il cinema. Tgcom24 vi offre una clip esclusiva

A 35 anni di distanza dalla sua versione teatrale, Gabriele Salvatores porta sul grande schermo la piece di Trevor Griffiths "Comedians", una riflessione sul senso stesso della comicità attraverso le storie di sei comici. Il film, di cui Tgcom24 vi offre una clip esclusiva, arriva nelle sale il 10 giugno. Nel cast ci sono Ale e Franz, Natalino Balasso, Demetra Bellina, Marco Bonadei e Christian De Sica.

Sei aspiranti comici stanchi della mediocrità delle loro vite, al termine di un corso serale di stand-up comedy si preparano ad affrontare la prima esibizione in un club. Tra il pubblico c'è anche un esaminatore, che sceglierà uno di loro per un programma televisivo. Per tutti è la grande occasione per cambiare vita, per alcuni forse è l'ultima. Le esibizioni iniziano e ogni comico sale sul palco con un grande dilemma: rispettare gli insegnamenti del proprio maestro, devoto a una comicità intelligente e senza compromessi o stravolgere il proprio numero per assecondare il gusto molto meno raffinato dell'esaminatore? O forse cercare una terza strada, di assoluta originalità?

Sono passati esattamente 36 anni da quando un giovane Gabriele Salvatores portò sul palco del Teatro dell'Elfo di Milano la commedia di Griffiths. Nel cast di allora un gruppo di giovani attori che sarebbero diventati molto famosi: Paolo Rossi, Silvio Orlando, Claudio Bisio, Bebo Storti e Renato Sarti. Un successo immediato, replicato per tre anni. L'occasione di riprenderlo in mano a Salvatores è stata concessa dalla pandemia di coronavirus. L'anno scorso infatti il regista avrebbe dovuto girare un film in costume, troppo complicato da organizzare in tempi di pandemia. E così ha proposto al drammaturgo inglese di portare al cinema il suo testo. 

"Nel lontano 1985, data del debutto a teatro, eravamo giovani alla ricerca del successo, spericolati e anarchici, irregolari e affamati e, nelle nostre mani, il testo si trasformò in un ottimo contenitore per una sarabanda di gag e battute comiche, a volte improvvisate sul palco, come nel jazz - spiega Salvatores -. Oggi, rileggendolo, il testo di Griffiths mi mostra il 'Dark Side of the Moon' come direbbero i Pink Floyd, il suo lato oscuro, il suo cono d'ombra. Probabilmente condizionato dai tempi che stiamo vivendo - continua -, ho visto emergere dalle parole di Griffiths delle persone sull'orlo del fallimento, pronte a tradire un’amicizia o un maestro, un'umanità minima che cerca in tutti i modi di sopravvivere, lottando senza sosta contro un destino avaro. E ho deciso di rimanere molto più fedele al testo originale: siamo tutti 'Comedians'!".