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Congo, inchiesta morte Attanasio-Iacovacci: funzionario del Pam indagato a Roma

L'uomo è accusato di omesse cautele in relazione al duplice omicidio avvenuto vicino a Goma il 22 febbraio

Congo, il luogo dell'agguato all'ambasciatore Attanasio e al carabiniere Iacovacci

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Portati nella foresta, dopo aver eliminato l'autista, e uccisi: così sarebbero morti l'ambasciatore italiano in Congo e il carabiniere di scorta, secondo una prima ricostruzione delle fonti di polizia locali. Il commando avrebbe prima attaccato il convoglio e ucciso l'autista. Gli assalitori avrebbero quindi condotto gli altri nella foresta e, proprio mentre stavano arrivando delle forze locali in soccorso, avrebbero sparato al carabiniere, circostanza nella quale anche l'ambasciatore è morto. 

C'è un indagato nell'ambito dell'inchiesta della procura di Roma legata alla morte dell'ambasciatore italiano in Congo Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci. Si tratta di un funzionario del Programma alimentare mondiale che è stato ascoltato nelle scorse settimane dalla procura di Roma. L'uomo è accusato di omesse cautele in relazione al duplice omicidio avvenuto vicino a Goma il 22 febbraio scorso.

E' al momento senza indagati, invece, il secondo filone di indagine, in cui si ipotizza il reato di tentativo di sequestro di persona con finalità di terrorismo.

La ricostruzione dell'attacco Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, che hanno affidato gli accertamenti ai carabinieri del Ros, i due italiani sono morti nel corso di un conflitto a fuoco tra la banda di sei sequestratori, armati di kalashnikov e macete, e i Ranger del parco di Virunga, nella zona nord-est del Paese africano. 

Attanasio e Iacovacci erano stati prelevati dalla banda e trascinati nella foresta. Poi c'è stato l'intervento dei guardia parco ed è iniziata la sparatoria. Nel corso del conflitto, il carabiniere Iacovacci tentò di allontanare l'ambasciatore dalla linea di fuoco ma i due rimasero uccisi dai proiettili sparati dagli assalitori.

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