L'avvocato Pietro Amara, arrestato nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Potenza sull'ex Ilva, è stato "soggetto attivo della corruzione in atti giudiziari sia a Trani sia a Taranto". Carlo Maria Capristo, a cui è stato notificato l'obbligo di dimora a Bari, è accusato, quando era procuratore a Trani, di aver accreditato Amara presso Eni come "legale intraneo agli ambienti giudiziari tranesi in grado di interloquire con i vertici della Procura".