Sarà capitato a tutti i giocatori del pianeta, almeno una volta, di essersi trovati nel bel mezzo di un’accesa sessione videoludica e aver assunto particolari posizioni per avvicinarsi di più allo schermo di gioco e favorire la concentrazione. Ebbene, sembra che questo gesto involontario non sia dettato esclusivamente dalla "foga del momento", ma possa rivelarsi una vera e propria arma verso una sicura vittoria. La dottoressa Andrea Utley della Scuola di Scienze Biomediche con sede presso la Facoltà di Scienze Biologiche dell’Università di Leeds, in Inghilterra, ha recentemente completato uno studio per verificare se il famoso gesto di piegarsi in avanti mentre si gioca ai videogiochi aiuti i giocatori a vincere.
Conosciuto come gamer lean, la posizione da seduti in cui i giocatori di videogiochi si piegano in avanti in vari momenti di una partita, pare aiuti ad aumentare la concentrazione. "L'inclinazione in avanti si verifica quando un giocatore cerca di fissare il proprio sistema visivo sul gioco con un livello di intensità maggiore. Spostare tutto il corpo in avanti, più vicino allo schermo, sarebbe la fase finale del restringimento dell'attenzione", ha spiegato la dottoressa Utley.
Lo studio, condotto su un campione di mille persone ha scoperto che il 76,9% dei giocatori si piega in avanti mentre gioca, di cui il 54,7% crede che questa posizione migliori le proprie capacità di gioco. È interessante notare come solo il 9,3% dei giocatori sia consapevole del gesto, suggerendone la totale involontarietà. Durante il test, la maggior parte dei partecipanti si è piegata in avanti, credendo che questo li aiutasse a giocare, senza aver ben chiari i motivi per cui tale posizione di gioco li avesse agevolati. Quando è stato richiesto, solo il 35% dei giocatori ha dichiarato di sentirsi più concentrato.
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La dottoressa Utley ha condotto lo studio basandosi su diverse sessioni di gioco a FIFA, scoprendo che il piegarsi in avanti ha aiutato i giocatori a segnare il doppio dei gol rispetto a quelli che non l'hanno fatto, con una media di 110 gol segnati dal primo gruppo contro i 52 del secondo. Allo stesso modo, coloro che si sono piegati in avanti hanno subito meno gol di quelli che non l'hanno fatto (56 gol subiti contro 70).
Tuttavia, al netto dei risultati delle partite vinte contro quelle perse, il gamer lean non ha aiutato i giocatori ad aumentare la propria capacità di vincere in partita. In un match di circa 12 minuti, infatti, i giocatori che si sono appoggiati di più in avanti hanno perso più partite complessivamente di quelli che non l’hanno fatto. "In primo luogo, è chiaro che per i partecipanti al nostro studio, il gamer lean aumenti la capacità di segnare e non concedere gol. Ma è interessante notare che esiste un tempo ottimale in cui mantenere tale posizione e che piegarsi per più del 50% del tempo della partita ha un impatto negativo sulle prestazioni", ha spiegato la dottoressa Utley. "Inoltre, assumere tale posizione per periodi di tempo eccessivi può causare un affaticamento sia del sistema posturale che visivo".
Mentre lo spostamento del sistema sensoriale principale, focalizzato sugli occhi, aiuterà i giocatori a concentrarsi, il corpo avrà bisogno di compensare lo sbilanciamento posturale tendendosi in avanti generando un affaticamento specie a carico dei muscoli del tronco e del collo. Una volta che i giocatori percepiranno questo stress, tenderanno dunque e muoversi di più mentre si piegano, diminuendo la propria capacità di focalizzazione e quindi le proprie prestazioni.