Suor Maria Laura Mainetti, uccisa con 19 coltellate il 6 giugno 2000 da tre ragazze minorenni a Chiavenna durante un rito satanico, è stata proclamata beata. La formula è stata pronunciata durante una messa nello stadio comunale del comune lombardo. Il martirio di suor Mainetti, che mentre veniva colpita chiedeva a Dio di perdonare le giovani, è stato riconosciuto da papa Francesco il 19 giugno 2020 perché compiuto "in odium fidei".
Cerimonia allo stadio comunale di Chiavenna - La cerimonia di beatificazione è stata presieduta nello stadio comunale di Chiavenna (Sondrio) dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto per le Cause dei Santi, che ha pronunciato la formula per la suora, al secolo Teresina Elsa Mainetti, della Congregazione delle Figlie della Croce.
Festa in suo onore il 6 giugno, giorno del suo martirio - Dopo la proclamazione, un grande applauso si è levato dai fedeli, tutti ben distanziati, con mascherine e cappellini bianchi e gialli, colori della Santa Sede. La festa della nuova Beata, secondo il decreto papale letto durante la funzione, sarà celebrata proprio il 6 giugno, "giorno della sua nascita al Cielo". L'arazzo che ritrae suor Maria Laura non è stato esposto durante la cerimonia a causa delle condizioni meteo, in particolare del forte vento che soffia sulla cittadina quasi al confine con la Svizzera, e sarà esposto successivamente nella Diocesi di Como, di cui Chiavenna fa parte.
Il processo di beatificazione - Era stato prima il vescovo, monsignor Oscar Cantoni, a rivolgere la petizione, a nome della Diocesi e delle Suore Figlie della croce, perché il Papa iscrivesse suor Maria Laura nel numero dei Beati. Quindi è stata la postulatrice della causa di beatificazione, Francesca Consolini, a proporre un breve profilo biografico della martire, prima che il cardinale Semeraro presentasse la lettera apostolica con cui Papa Francesco riconosce suor Maria Laura come Beata.
Sacrificio al demonio - Sull'altare è stata quindi recata una teca, reliquiario che contiene una pietra intrisa di sangue e raccolta in via Poiatengo, a Chiavenna, nelle ore dopo la scoperta del martirio. Descrivendo brevemente le circostanze della morte della suora, la postulatrice ha ricordato che, nel loro agguato teso alla religiosa allora 61enne, le tre giovani assassine, "intrise di ideologie sataniste, volevano sacrificare al demonio una persona consacrata". Oggi le tre hanno cambiato identità e vivono lontano da Chiavenna, tra Roma, Torino e il Veneto.