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Simone Cristicchi: "Se sono diventato un artista lo devo alla scomparsa prematura di mio padre"

A "Verissimo" il cantante racconta di sé e della sua famiglia

"Sono andato a lezione di dolore molto presto. Un foglio bianco e un astuccio di colori mi permisero di trasformare la rabbia e la sofferenza in creatività". Ospite a "Verissimo", Simone Cristicchi parla di sé e della sua famiglia, a partire dalla prematura scomparsa del padre, avvenuta quando il cantautore aveva solo dieci anni. Quel dolore, l'autore di "Ti regalerò una rosa" lo ha superato dedicandosi a un'altra forma d'arte a lui molto cara: la passione per il disegno e per i fumetti, che ha iniziato a coltivare fin da giovanissimo insieme, ovviamente, alla musica.

"Se sono diventato un artista lo devo a questo", ammette Cristicchi a Silvia Toffanin, sottolineando che se è vero che il dolore non scompare, è altrettanto vero che si può incanalare e usare "per ottenere il suo esatto contrario".

Il cantautore racconta anche la sua vita al tempo del Coronavirus: "Ho ristabilito le priorità che avevo perduto. Mi sono occupato un po' del mio tempo e ho capito il valore della lentezza".

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