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Roman Protasevich e Sofia Sapega, l'Ue chiede il rilascio del giornalista bielorusso e della sua fidanzata | Sassoli: "La loro detenzione è una vergogna"

I leader dell'Ue hanno deciso di vietare il sorvolo degli spazi aerei Ue e l'utilizzo degli aeroporti europei agli aerei bielorussi

Le istituzioni Ue chiedono il rilascio immediato del giornalista bielorusso Roman Protasevich e della sua fidanzata Sofia Sapega, arrestati il 23 maggio scorso dopo che l'aereo su cui viaggiavano (da Atene a Vilnius) è stato costretto dalle autorità bielorusse a un atterraggio fuori programma a Minsk per un allarme bomba poi rivelatosi infondato. Tante le proteste in tutto nel mondo, due gli hashtag (#FreeSofiaSopega e (#FreeRomanProtasevich) per contribuire alla campagna.

I fatti - Era il 23 maggio quando il giornalista bielorusso Roman Protasevich e la sua fidanzata Sofia Sapega - in volo da Atene a Vilnius - furono arrestati a Minsk, in seguito all’atterraggio forzato cui il governo bielorusso costrinse l’aereo.

Le reazioni - Sono state fortissime e unanimi, un coro solo che invoca con forza l’immediata scarcerazione del giovane giornalista e della sua fidanzata.

La dichiarazione a caldo - "I fatti della Bielorussia, con l’ipotesi di un dirottamento di Stato di un aereo civile per arrestare oppositori del regime, ci impongono un salto di qualità e tempestività della nostra risposta", ha affermato David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, seguito dalle altre istituzioni Ue, le quali hanno chiesto il rilascio immediato di Protasevich, invitando tutti a denunciare "questa palese violazione dei diritti fondamentali".

La proposta di David Sassoli… – …ovvero quella di utilizzare gli aeroporti per dare visibilità alla causa. "Penso che sarebbe un gesto molto positivo se una foto di Roman Protasevich fosse esposta nei principali aeroporti degli Stati membri dell'Unione Europea, come segno di solidarietà e per mostrare che non lo abbandoneremo", ha dichiarato. Un appello accolto da diversi aeroporti, come sottolinea Sassoli su Twitter: "Sono contento di vedere che gli aeroporti in Ue sostengono l'appello del Parlamento europeo per l'immediato rilascio di Roman Protasevich e Sofia Sapega". "La loro detenzione è una vergogna. Dobbiamo continuare a esercitare pressioni sul regime bielorusso", aggiunge Sassoli, postando quattro immagini di aeroporti Ue che hanno esposto la foto del giornalista incarcerato dove si chiede la sua liberazione. 

Provvedimenti targati Ue - All’indomani del dirottamento del volo Ryanair, i leader Ue si sono riuniti per discutere su una risposta comune. Il presidente Sassoli ha aperto il vertice con un appello all'azione: "La nostra risposta dev’essere forte, immediata e unitaria. L’Unione europea deve agire senza esitazioni e punire i responsabili. Stasera avete una grande responsabilità per dimostrare che l’Unione non è una tigre di carta", ha dichiarato.

I leader dell'Ue hanno deciso di vietare il sorvolo degli spazi aerei Ue e l'utilizzo degli aeroporti europei agli aerei bielorussi. Hanno chiesto, inoltre, il rilascio di Protasevich e Sapega contestualmente all’apertura di un'indagine da parte dell'Organizzazione Internazionale per l'aviazione civile. I leader hanno, infine, concordato sull’imposizione di sanzioni economiche mirate e sull’aggiunta all'elenco delle persone soggette a sanzioni.

L’intervento di Sviatlana Tsikhanouskaya – La leader dell’opposizione bielorussa si è confrontata il 26 maggio scorso con la Commissione per gli affari esteri del Parlamento europeo, chiedendo ai deputati “l'assicurazione da parte del Parlamento europeo che la reazione della comunità internazionale non si limiti all'incidente del volo Ryanair, ma prenda in considerazione la situazione in Bielorussia nel suo complesso".

Le richieste del Parlamento Ue - Il Parlamento è tornato a chiedere ripetutamente l’indizione di elezioni regolari in Bielorussia, nonché il rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto. Nel corso dello scorso anno, gli eurodeputati hanno chiesto:

- nuove elezioni presidenziali libere ed eque in Bielorussia;

- sanzioni più severe per i funzionari coinvolti nelle violazioni dei diritti umani;

- sostegno al popolo bielorusso;

- la revisione delle relazioni Ue con la Bielorussia.

Infine, nel 2020, i deputati hanno assegnato il Premio Sacharov per la libertà di pensiero all'opposizione democratica in Bielorussia.