DOPO 15 MESI

Codogno, chiusa l'area Covid in ospedale: l'ultimo paziente è guarito

Proprio nella località del Lodigiano fu ricoverato il primo paziente in Italia a cui fu diagnosticato il coronavirus

E' stata chiusa all'ospedale di Codogno l'area Covid. Lo annuncia il responsabile del servizio di Pneumologia e referente dell'"Area Gialla Covid" del nosocomio, Francesco Tursi, dopo che è stato dimesso l'ultimo paziente ricoverato. "E' un giorno che vivo con profonda emozione", ha scritto Tursi, ricordando gli oltre 15 mesi di lotta al virus. Proprio a Codogno fu ricoverato il primo paziente in Italia colpito dal coronavirus.

Tursi ringrazia "tutti gli infermieri uno ad uno (citando i loro nomi) che si sono spesi senza risparmiarsi, mettendo a rischio anche la propria vita per il bene dei nostri concittadini". Poi i ringraziamenti ad ausiliari, Oss, addette alle pulizie, fisioterapisti e giovani medici. E, alla fine, il medico ringrazia anche i pazienti "che avete condiviso con noi questo periodo così delicato della vostra vita, spero che tutti noi siamo stati in grado di essere all'altezza delle vostre aspettative. Posso solo dirvi che noi dell'Area covid di Codogno ce l'abbiamo messa tutta. Grazie per le numerose testimonianze di affetto nei nostri confronti che ci hanno commosso e gratificato. Nulla è stato pari al volto anche solo di un paziente che avevamo aiutato a guarire, vedere nei suoi occhi battere la vita. Risalire alla vita, come lentamente tutti stiamo facendo ai margini di un momento che verrà ricordato nei libri di storia".

"Sono stati per me - conclude Tursi - i mesi più intensi della mia vita e voi l'avete resi memorabili nel mio cuore e nella mia mente". 

Intanto sta per essere dimesso anche l'ultimo paziente con Covid del Padiglione del Policlinico in Fiera di Milano, dove in totale da aprile 2020 a oggi sono stati gestiti 505 ricoveri di malati gravi, tutti intubati e ventilati artificialmente. I 157 posti di terapia intensiva allestiti alla Fiera tornano così in stand-by, grazie al miglioramento del numero dei ricoveri e la campagna vaccinale.

"E' necessario continuare ad essere prudenti - commenta Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano - l'andamento della pandemia in questo periodo è confortante e i dati sono in continuo miglioramento, ma non è ancora possibile abbassare la guardia. L'estate scorsa avevamo già sperimentato lo stand-by del Padiglione in Fiera, che ci ha permesso di ripartire immediatamente non appena i contagi sono tornati ad aumentare".

Il tasso di sopravvivenza medio per i pazienti ricoverati è stato del 70%, ma ha raggiunto picchi vicini all'80%. L'età media dei ricoverati, in prevalenza maschi, è stata di 64 anni; in 31 casi i pazienti avevano meno di 50 anni. La degenza media è stata di 22 giorni, mentre 70 pazienti sono rimasti ricoverati
oltre un mese. La struttura ha potuto contare sul supporto di 18 ospedali pubblici e privati, di cui i capofila sono stati il Niguarda di Milano, il San Gerardo di Monza, l'Asst Sette Laghi, l'Asst Ovest Milanese, l'Asst Rhodense, il Policlinico San Donato e l'Istituto Humanitas. Il Padiglione con le terapie
intensive non sarà, in attesa di capire l'andamento della pandemia nei prossimi mesi. 

Il Padiglione del Policlinico in Fiera ha aperto ufficialmente il 6 aprile 2020 con l'esaurirsi della prima
ondata, e dopo lo stand-by estivo ha riaperto il 23 ottobre 2020 per affrontare la seconda e terza ondata.