Valentina Petrillo è la prima atleta transgender a gareggiare tra le donne. A "Zona Bianca" ha raccontato come sia riuscita a conquistare la possibilità di partecipare agli Europei paralimpici d'Atletica in Polonia: "Preferisco essere una donna più lenta, ma felice, che un uomo più veloce ma triste - ha spiegato - io amo correre e lo potrò fare nella categoria che sento più mia, quella femminile".
Per la Petrillo la svolta è arrivata nel 2015 quando il Comitato Olimpico Internazionale ha stabilito che abbassando i livelli di testosterone un uomo può partecipare a una competizione femminile: "Ne ho risentito tantissimo - ha ammesso - prima avevo bisogno di meno tempo di recupero, la mia prestazione sui 400 metri è quasi undici secondi più lenta rispetto a prima".
E a chi sostiene che con il Ddl Zan possano nascere ingiustizie in campo sportivo risponde: "Non è assolutamente vero che un uomo possa svegliarsi la mattina e gareggiare con le donne".
Negli ultimi anni, Valentina, è stata vittima di discriminazioni: "Mi accusano di non essere un buon padre perché ora sono una donna - racconta - ma il Ddl Zan non è una legge bavaglio, una società più libera è una società più felice".