Istat: lieve crescita dell'occupazione sul mese, ma crolla rispetto all'inizio dell'emergenza coronavirus
Ad aprile l'aumento coinvolge entrambe le componenti di genere e si concentra tra i dipendenti a termine. Ribaltate le stime Pil: primo trimestre +0,1%
Ad aprile prosegue la crescita dell'occupazione già registrata nei due mesi precedenti, portando a un incremento di oltre 120mila occupati su gennaio 2021. Lo rileva l'Istat, secondo cui l'aumento coinvolge entrambe le componenti di genere e si concentra tra i dipendenti a termine. Ma rispetto a febbraio 2020, mese prima dell'emergenza Covid, gli occupati sono oltre 800mila in meno e il tasso di occupazione è più basso di quasi 2 punti percentuali.
Ad aprile la lieve crescita degli occupati su base mensile è dovuta solamente ai dipendenti a termine che risultano pari a +96mila (+3,5%), in quanto i dipendenti permanenti e gli autonomi diminuiscono dello 0,3% e dello 0,6% rispettivamente (-47mila e -30mila). Nel confronto annuo, il calo degli occupati coinvolge gli indipendenti, che diminuiscono del 3,6% (-184mila) e i dipendenti permanenti, che diminuiscono dell'1,5% (-222mila); crescono invece dell'8,9% (+229mila) i dipendenti a termine.
Ad aprile +870mila disoccupati in un anno Ad aprile 2021, rispetto ad aprile dell'anno precedente, le persone in cerca di lavoro risultano in "forte crescita" pari a +870mila unità (+48,3%). D'altra parte, diminuiscono gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-6,3%, pari a -932mila), che ad aprile 2020 avevano registrato, invece, un forte aumento. Ad aprile 2021, rispetto a marzo, si registra un lieve aumento degli occupati (+0,1%, pari a +20mila unità) e rispetto ad aprile 2020 un calo (-0,8%) pari a -177mila unità.
Tasso disoccupazione ad aprile sale al 10,7% Intanto, dopo il rallentamento registrato a marzo riprende la crescita della disoccupazione. Ad aprile il tasso di disoccupazione sale infatti al 10,7% (+0,3 punti). Tra i giovani il tasso scende però al 33,7% (-0,2 punti).
Ribaltate le stime sul Pil: primo trimestre positivo a +0,1% L'economia italiana, nel frattempo, ha chiuso in crescita il primo trimestre 2021: l'Istat ha infatti ribaltato le prime stime del 30 aprile, che indicavano un calo congiunturale dello 0,4%, calcolando invece per il periodo gennaio-marzo un aumento del Pil (corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato) dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti. Rivista anche la stima sul primo trimestre 2020, a -0,8% rispetto al -1,4% comunicato ad aprile.
Rispetto al trimestre precedente i consumi finali nazionali hanno registrato una diminuzione dell'1%, mentre gli investimenti fissi lordi sono cresciuti del 3,7%. Le importazioni sono aumentate del 2,3% e le esportazioni sono scese dello 0,1%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha sottratto 0,1 punti percentuali alla crescita del Pil: -0,7 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private, -0,1 la spesa delle Amministrazioni Pubbliche, +0,7 gli investimenti.
La variazione delle scorte ha contributo positivamente per 0,8 punti percentuali, mentre il contributo della domanda estera netta è stato negativo per 0,6 punti percentuali. L'Istat ricorda infine che il primo trimestre del 2021 ha avuto due giornate lavorative in meno del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al primo trimestre del 2020.