Cinque miliardi di euro per sostenere Paesi e settori più colpiti dalla Brexit. E' la Riserva di adeguamento, un prezioso strumento finanziario per mitigare gli effetti economici causati dall'uscita del Regno Unito dall'Unione europea. Il 25 maggio, la Commissione per lo sviluppo regionale del Parlamento europeo ha adottato la sua posizione sulla Riserva, aprendo la strada all'avvio dei negoziati con il Consiglio.
Cos’è la Brexit Adjustment Reserve? - Si tratta di uno strumento, presentato dalla Commissione europea il 25 dicembre 2020, per coadiuvare i Paesi europei a contrastare le conseguenze economiche e sociali negative dell’uscita del Regno Unito dall'Unione europea. La Commissione per lo sviluppo regionale ha adottato il progetto di relazione con 35 voti a favore, 1 voto contrario e 6 astensioni.
Il Fondo da stanziare - E' un aiuto da 5 miliardi di euro istituito come strumento speciale al di fuori dei massimali di bilancio del quadro finanziario pluriennale 2021-2027.
Modalità di erogazione - I parlamentari Ue hanno chiesto che l'erogazione dei fondi avvenga in tre tempi: un prefinanziamento di 4 miliardi di euro in due rate uguali di 2 miliardi di euro nel 2021 e 2022 e infine il restante miliardo di euro nel 2025, distribuito sulla base della spesa comunicata alla Commissione, tenuto chiaramente conto del prefinanziamento.
Chi saranno i maggiori beneficiari? - Secondo questo nuovo metodo, l'Irlanda sarà di gran lunga il principale beneficiario in termini assoluti, seguita da Paesi Bassi, Francia, Germania e Belgio.
Le richieste del Parlamento Ue - Gli eurodeputati hanno avanzato diverse proposte relative alle specificità della Riserva di adeguamento. Eccole:
- necessità che i fondi sostengano la spesa pubblica sostenuta dal 1° luglio 2019 al 31 dicembre 2023, rispetto al periodo dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2022 proposto dalla Commissione Ue. Tale estensione indicata dal Parlamento Ue consentirebbe agli Stati membri di coprire gli investimenti effettuati prima della fine del periodo di transizione, il 1° gennaio 2021, in preparazione degli effetti negativi previsti della Brexit;
- esclusione dal sostegno elargito dalla Riserva di tutte le entità finanziarie e bancarie che avranno benefici dall'uscita del Regno Unito dall'Ue;
- per poter beneficiare degli aiuti, le misure devono essere specificamente stabilite in relazione all'uscita del Regno Unito dall'Unione europea. Deve dunque essere compreso il sostegno a PMI e lavoratori autonomi per superare l'aumento degli oneri amministrativi e dei costi operativi, alla pesca artigianale e alle comunità locali dipendenti dalle attività di pesca nelle acque del Regno Unito (almeno il 7% della dotazione nazionale per i Paesi interessati). E infine alla reintegrazione dei cittadini Ue che hanno lasciato il Regno Unito.
"Dobbiamo garantire che gli aiuti dell'Ue raggiungano i Paesi, le regioni, le aziende e le persone più colpite dalla Brexit. Le aziende europee già colpite dalla crisi del Covid-19 non dovrebbero pagare due volte per la debacle della Brexit. Ecco perché questa riserva è così importante e deve essere versata il prima possibile, sulla base di dati statistici e misurabili", ha affermato il relatore Pascal Arimont (EEP, BE).
Nella plenaria di giugno, il Parlamento Ue sarà chiamato a confermare Ia sua posizione; a quel punto inizieranno subito i colloqui con il Consiglio Ue. Obiettivo: trovare un accordo con la Presidenza portoghese entro il mese di giugno.