Ha solo 18 anni ma già da 6 scrive canzoni. Nell'ultima edizione di "Amici" Deddy è stato una delle rivelazioni, tanto da raggiungere le finale. Ma adesso che è fuori la favola continua con il suo primo Ep, "Il cielo contromano", che da due settimane è stabile ai vertici della classifica.
Disco d'oro per il singolo "0 passi", disco d'oro con il singolo "Il cielo contromano", podio della classifica Fimi per l'Ep "Il cielo contromano", due date live già sold out a Milano e una terza a Roma aggiunta per via delle richieste. Uscito dalla casetta di "Amici" Deddy (nome d'arte di Dennis Rizzi) ha trovato uno scenario che forse non aveva immaginato nemmeno nei sogni più rosei. E ora si trova di fronte a un'esperienza per lui inedita come dover fare un giro promozionale per raccontarsi e raccontare le proprie canzoni al mondo.
Che effetto ti fa parlare della tua musica?
In generale tutto quello che mi sta accadendo è difficile da realizzare. E' una cosa talmente grossa che devo ancora metterla a fuoco. Mi sembra surreale che tutto questo stia accadendo davvero.
Con un anno sotto l'occhio delle telecamere e davanti a milioni di telespettatori hai fatto l'abitudine ad avere un pubblico davanti o avverti ancora l'emozione?
© Ufficio stampa
Adesso è tutto diverso rispetto al percorso fatto ad "Amici". Può sembrare strano ma lì dentro non ti rendi conto di quello che succede. A un certo punto ti dimentichi delle telecamere e non pensi che ci sono milioni di persone che ti stanno guardando. Per noi era vita normale: passiamo il tempo in casetta, studiamo, andiamo a scuola e ci prepariamo per il fine settimana dove c'è il pubblico dello studio.
E una volta uscito?
Ti trovi completamente spaesato ma sono pieno di gioia. E' quello che ho sempre sognato.
Hai iniziato a scrivere canzoni quando avevi 12 anni. In questo Ep che canzoni sono entrate?
Sono tutte abbastanza nuove. Tre brani in realtà sono stati scritti da altri autori, uno che è un lavoro in collaborazione e poi tre che portano solo la mia firma. I pezzi più datati sono "Parole a caso", il primo brano che ho scritto al pianoforte un paio di anni fa e come mai, che ha più o meno un anno. "Buonanotte" invece l'ho scritta in casetta sulla spinta di un'urgenza creativa.
E le canzoni che hai scritto in questi anni le consideri esercizi ancora immaturi o credi che ci sia qualcosa da recuperare?
Credo ci sia sicuramente qualcosa su cui si potrebbe lavorare con risultati interessanti, ma la filosofia di vita mi dice di guardare sempre avanti e fare cose nuove.
Qual è la cosa più preziosa che hai imparato in questi mesi ad "Amici"?
Prima di entrare in quel talent avevo un concetto ben preciso di quello che volevo dire ma magari non trovavo il modo giusto per esprimerlo. Durante il programma ho capito come le cose devono essere dette. Se hai il concetto è già tanto, però ogni parola deve essere pesata nel modo giusto altrimenti tutto crolla. Devi strutturare parola per parola, frase per frase, proprio per esaltare quel concetto e non farlo annegare nella canzone.
Hai già tre date live fissate. Come ti immagini l'incontro con il pubblico?
Sto prendendo le misure con gli instore, ma il concerto è un'altra cosa ovviamente. Me lo immagino come un'unione. Quando ho deciso di fare musica me la sono sognata come un punto di unione con persone diverse che si ritrovassero in quello che scrivevo e magari prendessero ispirazione sulla grandezza di un sogno e sulla forza e la tenacia che servono per inseguirlo.
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