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Dna,obbligo di prelievo su indagati

Per chi viene arrestato in flagranza

Il governo ha approvato il disegno di legge che obbliga l'indagato a fornire il proprio codice genetico. La norma riguarda tutti i reati che prevedono l'arresto in flagranza. Ladri, scippatori e stupratori potranno così essere sottoposti al prelievo forzoso del Dna. Dovrà essere il giudice a disporre l'analisi con un decreto motivato. L'esecutivo ha però rinviato il varo del provvedimento che istituisce la banca dati.   

Sono sei gli articoli della nuova legge messa a punto dagli esperti del ministero della Giustizia e dell'Interno che regolano il prelievo delle impronte biologiche. La norma sarà applicata a tutti gli indagati per reati che prevedono pene superiori nel massimo a tre anni. In casi di particolare urgenza la decisione potrà essere presa anche dal pubblico ministero, ma il suo provvedimento dovrà essere convalidato entro 48 ore. I campioni prelevati andranno distrutti immediatamente. Il Dna non potrà però essere ricavato dal sangue perchè questo test è stato ritenuto troppo invasivo. "In questo modo - dice il ministro della Giustizia Clemente Mastella - si spera di garantire ai cittadini un più elevato grado di sicurezza e incutere una paura più forte a chi ritiene di poterla fare franca rispetto a certe condotte criminali".

Riguardo alla conservazione dei dati e la custodia dei campioni si è deciso di attendere il parere del garante della privacy. Ma cosa fare in caso di proscioglimento dell'indagato? La linea scelta sarebbe quella di archiviare tutti i dati, come avviene per le impronte digitali. " Si tratta di un disegno di legge - spiegano al ministero della Giustizia - e dunque se il parlamento lo riterrà opportuno potrà modificarlo in sede di approvazione definitiva". Sul mantenimento dei campioni prelevati invece si pronuncerà l'Autorità per la gestione dei dati personali.

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