IN ARRIVO A GIUGNO

Diventare sviluppatori di videogame con Nintendo: ecco Laboratorio di videogiochi

Un software in uscita su Switch che consentirà di creare veri e propri giochi interattivi, da condividere poi con amici e altri utenti in rete. Ecco come funziona

Il mondo dei videogiochi diventa sempre più ampio ed esteso ogni anno che passa, e non sorprende che molti ragazzi stiano coltivando il sogno di diventare parte di quest'industria e imparare a sviluppare un videogame. Ad accorrere in aiuto degli aspiranti game designer ci pensa Nintendo, che con il nuovo Laboratorio di videogiochi punta a insegnare agli utenti come creare un progetto da zero.

Tgcom24 e Mastergame hanno partecipato a una presentazione in anteprima durante la quale un responsabile di Nintendo ha approfondito il funzionamento di questo software, che debutterà in esclusiva su Switch l'11 giugno. In cosa consiste esattamente Laboratorio di videogiochi? Semplice: si parte da un sistema di lezioni, che attraverso sette prototipi dà al giocatore l'opportunità di scoprire i fondamenti del game design, le logiche di sviluppo e varie meccaniche che sono applicabili per compiere azioni su schermo.

PASSO DOPO PASSO, INSIEME AI NODON - Questo sistema è impreziosito da vari step, durante i quali gli aspiranti designer possono comprendere il ruolo di ciascun elemento e mettere alla prova le lezioni passando dalla teoria alla pratica in un batter d'occhio. È un po' come comprendere la "magia" dello sviluppo, capire come i mondi, i personaggi e i generi prendano vita. Quale miglior modo di farlo, per Nintendo, se non di affidare ogni azione a un... personaggio strambo?

Ecco che la casa di Kyoto ha inventato i Nodon, dei personaggi che consentono ad esempio di affidare alla pressione di un pulsante una determinata azione, di consentire alla visuale di seguire i movimenti del personaggio, di gestire determinati comandi dopo un certo lasso temporale e, perché no, di ricominciare da capo in caso di errore da parte del giocatore. I Nodon sono presenti in grande quantità in Laboratorio di videogiochi, ciascuno con il suo carattere e con interazioni specifiche che renderanno l'apprendimento molto divertente.

© IGN

Ogni Nodon è protagonista di una lezione e consente al giocatore/sviluppatore di comprendere come applicare determinati concetti a meccaniche di gameplay: e così, in un tempo che varia da 40 a 90 minuti, le sette lezioni consentono di creare platform, escape room tridimensionali e persino giochi di guida con tanto di intelligenza artificiale a sfidarci per tagliare il traguardo prima di noi.

Le possibilità offerte dal software sembrano notevoli, specialmente perché ogni oggetto include parametri e opzioni con cui è possibile gestirne il funzionamento nello spazio: dalla visibilità su schermo alle possibilità di interazione (o distruzione) da parte del personaggio principale. L'idea di gestire tutto tramite il mouse è un tocco di classe: sarà possibile collegare un puntatore USB tra quelli compatibili per poter muoversi più rapidamente, ma all'occorrenza potrete gestire tutte le opzioni presenti tramite lo schermo touch di Switch.

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Il percorso di creazione dei sette prototipi, come detto, è intervallato da un sistema di quiz che consente di mettere in pratica gli insegnamenti: si tratta di "sfide" che spingono non soltanto a memorizzare determinati processi, ma anche a capire come superare determinate avversità in modo creativo. Un processo graduale che, partendo dagli insegnamenti delle lezioni precedenti, tornerà particolarmente utile quando l'utente sarà chiamato a creare da zero un videogioco attraverso la modalità libera.

VIA ALLE RESTRIZIONI - La modalità Free Programming è il cuore di Laboratorio di Videogiochi e consente di partire da una "cornice vuota" aggiungendo oggetti (o meglio Nodon) da personalizzare poi attraverso azioni, effetti sonori e reazioni visive. Nella presentazione, Nintendo ci ha mostrato come creare un platform 3D aggiungendo casse su cui saltare per raggiungere una mela, obiettivo di fine livello. Clonando gli oggetti, assegnando azioni (ad esempio, rendendo la mela "immobile" e "distruttibile", il responsabile dell'azienda ci ha confermato che creare un gioco è questione di pochissimo tempo, una volta apprese le meccaniche di base e il modo in cui i Nodon possono interagire tra loro, legandosi per dar vita a situazioni più complesse.

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La mela, in questo caso, può essere utilizzata per riavviare il livello, ma solo dopo aver eseguito due suoni (uno per la distruzione, uno per la vittoria) e riprodotto su schermo degli "effetti speciali" e aver atteso due secondi per permettere all'utente di godersi il meritato trionfo: dietro le quinte, i Nodon e le varie connessioni "logiche" consentono di creare tutte queste condizioni, e il funzionamento sembra davvero immediato pur non avendo avuto l'occasione di sperimentare con mano il sistema.

Una volta completato il progetto, è possibile condividere l'opera con gli amici nelle vicinanze o, perché no, anche online: per farlo è necessario un abbonamento attivo a Nintendo Switch Online, e appena completato l'upload riceverete due identificativi unici (Game ID e Programmer ID) da condividere per consentire di scaricare il vostro videogioco su altre console Switch. Potrete addirittura scegliere di rendere il gioco modificabile da altri utenti, partendo dalle vostre intuizioni per creare nuovi videogame.

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Il progetto, insomma, sembra davvero promettente e consente praticamente a chiunque di apprendere le nozioni di game design senza noiosissimi corsi o tutorial interminabili: con sette lezioni interattive e una modalità "libera" in cui esprimere il proprio potenziale, Laboratorio di Videogiochi promette di stimolare migliaia di aspiranti game designer a tentare di avvicinarsi al mondo dei videogiochi, contando sulla creatività e sull'originalità di uno dei marchi che da sempre riscrive le regole dell'industria per cercare di capirne i segreti, lo stile e la filosofia.

In attesa dell'esordio, non resta che sperare che l'azienda possa continuare a espandere questo ecosistema con nuovi Nodon e possibilità di personalizzazione al fine di sopperire a quella che, allo stato attuale, sembra una limitata possibilità di personalizzazione estetica. L'appuntamento con il software è fissato a metà giugno.