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Russia, uccisa cronista anti-Putin

Denunciò gli orrori in Cecenia

E' stata uccisa a Mosca la giornalista russa Anna Politkovskaia, 48 anni, nota per le sue posizioni critiche nei confronti del Cremlino particolarmente in relazione al conflitto in Cecenia. Il corpo della donna è stato trovato nell'ascensore di casa. La morte sembra dovuta a colpi d'arma da fuoco, considerato che la polizia ha trovato una pistola con quattro colpi esplosi. Da anni diceva di sentirsi minacciata per la sua attività.

"Un crimine grave contro il Paese, un crimine contro tutti noi": ha detto l'ultimo presidente sovietico Mikhail Gorbaciov, commentando l'assassinio di Anna Politkovskaya. La giornalista che negli anni aveva più volte denunciato gli abusi e le violazioni dei diritti umani commessi dalle truppe russe nella guerra in Cecenia, stava lavorando a un reportage sulle torture nella repubblica separatista caucasica che dovrebbe essere pubblicato lunedì, hanno riferito fonti del quotidiano.

"Non abbiamo l'articolo, ma sappiamo che aveva le prove e le foto", ha detto il vice direttore della "Novaya Gazeta", Vitaly Yaroshevsky, che, interrogato sul possibile movente dell'assassinio della giornalista, ha detto: "La prima cosa che mi viene in mente è che Anna è stata uccisa per le sue attivita' professionali. Non vediamo alcun'altra ragione per questo crimine terribile".