Giocare ai videogiochi più di un'ora al giorno porta a pessimi risultati scolastici, lo conferma uno studio
Alcuni ricercatori americani hanno confermato che l’uso prolungato di internet e videogames influisce negativamente sul rendimento scolastico
Niente videogiochi nei giorni di scuola? È un quesito al quale molte persone cercano di dare una risposta, siano essi genitori o esperti, specie in questo momento storico in cui, a causa della pandemia da Covid-19, sia il lavoro scolastico che l'intrattenimento sono diventati sempre più sinonimo di tempo trascorso davanti allo schermo di un computer. A molti, infatti, può sembrare impossibile tenere i ragazzi lontani dai loro dispositivi digitali. Tuttavia, uno studio americano ha scoperto che limitare la quantità delle ore in cui gli adolescenti usano internet può risultare positivo per i loro voti e il rendimento scolastico.
I ricercatori della Rutgers University di New Brunswick, nel New Jersey, hanno appurato che gli studenti della scuola media che giocano ai videogiochi o usano i social media e internet per più di un'ora durante i giorni di lezione hanno voti e punteggi dei test significativamente più bassi dei loro coetanei. I risultati dello studio mirano a fornire ai genitori alcuni limiti tangibili per i loro figli quando si tratta di intrattenimento digitale. Essi, infatti, raccomandano di limitare a massimo un'ora il tempo ricreativo davanti allo schermo nei giorni feriali e quattro ore al giorno nei fine settimana.
"La tecnologia interattiva è ampiamente utilizzata per incentivare i risultati educativi nei bambini", spiega l'autore principale Vivien Wen Li Anthony, professoressa assistente presso la Scuola di Lavoro Sociale e ricercatrice presso il Rutgers Center for Gambling Studies. "Durante la pandemia, la tecnologia è stata essenziale per facilitare l'apprendimento a distanza. Allo stesso tempo, c'è una crescente preoccupazione che l'uso eccessivo della tecnologia, in particolare quella legata all'intrattenimento, possa influenzare negativamente lo sviluppo educativo dei giovanissimi, facilitando abitudini di studio inappropriate e sottraendo tempo utile alle attività di apprendimento”, ha aggiunto Anthony.
Lavorando in collaborazione con la professoressa Lia Nower, anche lei ricercatrice del Center for Gambling Studies e della Renmin University of China, il team ha inoltre esaminato i dati provenienti da un sondaggio condotto sugli studenti cinesi. Il rapporto nazionale ha fornito informazioni sul rendimento scolastico e sulle abitudini ricreative di quasi 10.000 studenti con un'età media di 13 anni.
I risultati del panel rivelano che i bambini che usano la tecnologia digitale per l'intrattenimento più di quattro ore al giorno hanno quattro volte più probabilità di prendere voti pessimi. I ragazzi sono molto più propensi a intrattenersi usando social media, internet e videogiochi rispetto alle ragazze. A loro volta, i ragazzi hanno anche ottenuto i risultati peggiori e hanno mostrato meno desiderio di impegnarsi nei loro compiti scolastici rispetto alle ragazze.
"Tali risultati sono critici, in particolare alla luce del recente movimento verso l'apprendimento online nei paesi di tutto il mondo", ha sottolineato Anthony. "In un ambiente di apprendimento che ha fatto di internet la sua struttura primaria, è facile per i bambini spostarsi dalle piattaforme educative a quelle videoludiche durante l’orario di lezione senza che insegnanti e familiari se ne accorgano".
L'indagine ha dimostrato che gli studenti che usano la tecnologia per divertimento meno di un'ora al giorno nei giorni feriali hanno sperimentato meno noia in classe, stimolandone lo sviluppo cognitivo. Gli esperti si augurano quindi che la ricerca possa fornire ai giovani una spinta verso una maggiore apertura sociale ed educativa, allontanandoli dal rischio di dipendenza da dispositivi elettronici.
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