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Mottarone, la rabbia dei parenti: "Nessun perdono, li avete ammazzati"

La zia del piccolo Eitan: "Assassini che pensano ai soldi". Lo zio di Mattia e Angelica: "Ci avevano promesso i funerali di Stato e poi si sono rimangiati tutto" 

Funivia Stresa Mottarone, la figlia di una vittima: "Papà, faremo pace nell'Aldilà"

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"So che da lassù adesso faremo finalmente pace perché, semplicemente, in questa vita non eravamo destinati a riuscire a parlarci in modo giusto". Sono le parole di Angelica, la figlia maggiore di Vittorio Zorloni, il 55enne di Vedano Olona (Varese), morto insieme alla compagna 37enne Elisabetta Persanini e al figlio Mattia, 5 anni, nel dramma della funivia precipitata a Stresa. La ragazza, nata da una precedente unione del padre, ha consegnato ai social il suo saluto, affermando che se "non è stato in questa vita sarà la prossima in cui sistemeremo tutto e ci riabbracceremo". 

Dopo il dolore e l'amarezza per aver perso i propri cari, tra i parenti delle vittime della funivia Stresa-Mottarone cresce la rabbia. Mentre emergono le responsabilità dell'incidente i familiari chiedono giustizia per i tre fermati accusati di strage. "Me li avete ammazzati: non ci sarà nessun perdono", scrive su Instagram Angelica Zorloni, figlia di Vittorio, morto con la compagna Elisabetta e il figlio Mattia di 5 anni. 

"Ci avevano promesso i funerali di Stato" - Corrado Guzzetti, zio di Mattia e Angelica, esprime tutto il suo orrore per quanto accaduto: "Fa schifo pensare che siano morti per i soldi, sempre i soldi stanno dietro a tutto". E attacca anche la politica: "Ci hanno detto che si sarebbero fatti i funerali di Stato e che avrebbero pensato a tutto loro, poi si sono rimangiati tutto negandosi al telefono. Sono amareggiato per me e per i miei nipoti e voglio smascherare a nome di tutte le vittime queste promesse da marinaio fatte dalla politica". 

La zia di Eitan: "Sono assassini" - Amaro e duro lo sfogo di Gali Peleg, la zia di Eitan che nella tragedia ha perso la sorella Tal, il cognato Amit e il nipote Tom. Alla "Stampa" dice: "Non è stato un incidente, non è stata una fatalità. E' stata una tragedia voluta. E' stato un omicidio. Quelli sono assassini". E racconta di Eitan che è nato in Israele, di sua sorella che ha voluto trasferirsi in Italia perché Amit voleva studiare Medicina a Pavia dove lavorava e dell'ultima telefonata in cui hanno parlato proprio di quella gita che volevano fare a Stresa. 

Rabbia e dolore a Diamante - A Diamante (Cosenza), il paese di Serena Cosentino (morta con il compagno Mohammedreza Shahaisavandi), lo zio della 27enne Pasquale Bianco commenta, scrive il "Corriere della Sera": "Siamo costernati nel sapere che tutto poteva essere evitato e che il dolore di tante famiglie è dipeso dalla superficialità umana". E il sindaco Ernesto Magorno: "Emerge un quadro di responsabilità diffuse e di colpevoli omissioni, che ora dovranon essere vagliate dalla magistratura nei successivi e doverosi riscontri investigativi e di giudizio. Sono convinto che mai come in questa tragedia densa di dolore e ingiuste privazioni, di vittime innocenti e di vite spezzate la ricerca della giustizia debba essere celere ed efficace". 

Il parroco di Stresa: "Morte ingiusta, sia fatta chiarezza" - Chiede giustizia il parroco di Stresa don Gianluca Villa, che parla di morte "improvvisa e ingiusta". "Chiediamo il calore della consolazione affinché sia fatta chiarezza e giustizia su questa tragedia immane - dice nell'omelia -. Ho il cuore spezzato per la sofferenza che vedo nei familiari delle vittime in questo momento". Sull'altare della chiesa, 14 fiammelle in memoria delle 14 vittime della tragedia. 

Disegni (Comunità  ebraiche italiane): "Serve una pena esemplare" - Duro il vicepresidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane Giulio Disegni che, uscendo dall'ospedale infantile Regina Margherita di Torino dove è ricoverato Eitan dice: "Il risultato dell'inchiesta è sorprendente e sconvolgente. Davanti a 14 vite spezzate le scuse, e forse neanche il carcere, non bastano. Ci vuole una pena esemplare, anche se non spetta a me decidere ma ai magistrati". 

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