L'Unione europea ha chiesto al tribunale di Bruxelles di imporre una maximulta ad AstraZeneca per i suoi ritardi nella consegna dei vaccini contro il Covid. L'azienda, dice l'avvocato Rafael Jeffareli che difende gli interessi dei Paesi membri e della Commissione Ue, ha commesso una "manifesta violazione" del contratto per la consegna dei vaccini agli Stati, con "50 milioni di dosi dirottate verso Paesi terzi".
Ritardi e mancate consegne - Secondo i legali che hanno presentato la richiesta, riferisce Reuters sul suo sito web, Bruxelles punta a ottenere 10 euro a dose per ogni giorno di ritardo. L'Ue chiede inoltre ad AstraZeneca una multa da 10 milioni per ogni violazione del contratto che il giudice riuscirà ad accertare. Il verdetto è atteso per giugno.
La replica: "Produzione complessa, scioccante l'accusa di frode" - Il legale di AstraZeneca Hakim Boularbah replica che il vaccino richiede un processo "estremamente complesso" e la società non è colpevole. "Sfortunatamente, a questa data, sono state consegnate più o meno 60 milioni di dosi dell'ordine", ha aggiunto, chiarendo che l'azienda farà tutto il possibile per far aumentare la produzione e consegnare le 300 milioni di dosi concordate il prima possibile. "E' molto scioccante l'accusa di frode - ha affermato -. E' un'accusa molto seria, un'accusa infondata".
Nel contratto "miglior sforzo possibile" - La battaglia legale tra il colosso della farmaceutica e l'Unione europea ha preso il via davanti alla giustizia di primo grado belga. L'udienza ruota intorno all'interpretazione della dicitura "miglior sforzo possibile" per soddisfare gli accordi stabiliti nel contratto di fornitura dei vaccini agli Stati membri. Secondo la Ue AstraZeneca non ha compiuto questi sforzi favorendo l'approvvigionamento del Regno Unito a scapito del mercato continentale. Nelle sue memorie, l'avvocato Ue ha definito l'esecuzione del contratto da parte di AstraZeneca "chiaramente un fallimento", sottolineando che per diverse settimane lo stabilimento olandese della società ha continuato a rifornire mercati diversi dalla Ue.
"I migliori sforzi significano flessibilità - ha accusato l'avvocato -. Perché il passaggio dal sito di Halix (verso la Ue ndr) è iniziato solo il 13 ottobre? AstraZeneca non ha nemmeno utilizzato tutti gli strumenti che aveva a disposizione". Inoltre il legale ha sostenuto che l'azienda potrebbe al momento mobilitare "sei siti produttivi per rispettare il programma prestabilito".