"Apprendiamo che la Rai ha conferito mandato ai propri legali di procedere in sede penale nei confronti di Federico Leonardo Lucia, in arte 'Fedez', in relazione all'illecita diffusione dei contenuti dell'audio e alla diffamazione aggravata in danno della società e di una sua dipendente avvenuti in occasione del concerto del Primo Maggio". Lo dichiara Massimiliano Capitanio, deputato della Lega e capogruppo in Vigilanza Rai.
"Si tratta di un atto dovuto e doveroso - aggiunge Capitanio - perché su temi fondanti della nostra democrazia, come la libertà di espressione e il rispetto della persona, non è possibile scherzare né tantomeno organizzare show per un pugno di like".
"Noi speriamo solamente che emerga la verità: non abbiamo sete di vendetta - ha proseguito il capogruppo della Lega - e ci siamo già dichiarati disponibili ad accogliere la richiesta di Fedez di venire in audizione in Vigilanza. Quella sera sono state fatte e dette cose troppo gravi, sarebbe offensivo del nostro ruolo fare finta di niente".
Fedez: "Orgogliosissimo, lo rifarei mille volte" - "Sono orgogliosissimo a maggior ragione di quello che ho fatto, lo rifarei altre mille volte". Così Fedez risponde, attraverso Instagram, alla decisione della Rai. "Mi assumo le responsabilità di ciò che ho detto e ho fatto e quindi affronto le conseguenze - afferma - Ma bisognerebbe ricordare come si è comportata la tv di Stato in questa faccenda". Fedez ha poi commentato il fatto che a dare la notizia sia stato il capogruppo della Lega in Vigilanza. "Trasmette infinita tristezza il fatto che sia stato un leghista della commissione di Vigilanza Rai a comunicare della decisione della querela. Amico della Lega, le cose che ho detto sono parole di gente del tuo partito che ancora sta lì a fare carriera".
Il nuovo attacco alla Rai e alla stampa - Ma nella sua replica via social Fedez non si è limitato a difendersi ma ha nuovamente affondato sulla Rai e, questa volta, anche sulla stampa. "Sapete dov'è la differenza tra me e voi, amici della Rai? - ha detto - È che io la telefonata l'ho pubblicata mettendoci la faccia e pagando le conseguenze, voi, che mi avete registrato a vostra volta, dirigenti della tv di Stato, l'avete data ai giornalisti che devono coprire le loro fonti, a volto scoperto. Ovviamente questo non è un illecito giuridico, però vi siete parati il culo, e questa è vigliaccheria di Stato, però va bene così". "Nonostante abbiate fatto il grandissimo sforzo di scatenare tutta la stampa a vostro favore per cercare di dire che la telefonata integrale assume un senso completamente diverso rispetto a quella che ho pubblicato io su Twitter, perché su Twitter ci stanno solo due minuti di video - incalza ancora il rapper su Instagram - andatevi a leggere i commenti su YouTube di cosa pensa la gente: che la telefonata integrale è pure peggio di quella tagliata. E non ho pubblicato tutto quello che c'ho ancora in mano, quindi speriamo che almeno in commissione di Vigilanza Rai mi faranno parlare e dire la mia visto che c'è bisogno del contraddittorio".
Il rapper si è poi detto contento dello sviluppo della vicenda perché in questo modo si potrà fare chiarezza. "Ci sono tante cose secondo me che devono emergere, per esempio come ha fatto La Lega a diramare un comunicato stampa sei ore prima che io salissi sul palco, dicendo 'se Fedez sale sul palco a leggere il suo testo la Rai non deve pagare il concertone'? - dice -. Come facevano a sapere quello che avrei detto sei ore prima di salire sul palco? Per tutti quelli che dicono 'eh, però alla fine sei potuto salire sul palco a dire quelle cose', sì, al netto che queste cose non dovrebbero succedere a prescindere, però potrebbe essere che io subito dopo quella telefonata abbia chiamato l'organizzatore dell'evento e gli abbia detto che avevo registrato tutta la telefonata perché mi piace giocare a carte scoperte, e guarda un po' subito dopo mi è stato detto che potevo salire sul palco".
E poi l'attacco alla stampa, a detta di Fedez. "Indovinate un po', per farvi capire come funziona la stampa italiana , la prima testata che ha pubblicato la telefonata integrale sostenendo che stravolgeva tutto il significato, indovinate chi ha intervistato subito dopo per pararle il culo? La vicedirettrice di Rai3. Cari amici della stampa amica della Rai - ha concluso -, non si tratta di farlo per vendere qualche smaltino in più, come volete far intendere voi, perché vi garantisco che la mia famiglia la mantengo anche senza gli smaltini. Si tratta di metterci la faccia, di pagare le conseguenze, perché io che sono un privilegiato mi posso difendere da voi, ma ci sono persone a cui voi molto probabilmente avete riservato lo stesso trattamento che non hanno il privilegio di potersi difendere e che magari davanti a voi hanno abbassato la testa, hanno piegato la schiena e hanno obbedito alle schifezze che gli avete proposto voi".